Un terzo dei consiglieri regionali del fvg sono sotto indagine da parte della Corte dei Conti. Sontuosi pranzi “di rappresentanza”, aperitivi nei locali “in”, materiali casalinghi, lampadari e perfino – a quanto sembra – una pistola: il tutto acquistato con i soldi pubblici finalizzati ai rimborsi elettorali. Si tratta dell’ultima consiliatura, ovvero dal 2008 ad oggi, in piena crisi economica e già dopo le prime rivolte “dei forconi”. E’ difficile pensare che ci siano da una parte i “giusti” e dall’altra i “disonesti”: più facile prevedere che l’avvicinamento alle “regionali” sia caratterizzato da uno stillicidio di nomi che ridicolizzeranno le altisonanti parole retrogrilline che appaiono sui megamanifesti di propaganda elettorale appesi dai vari partiti all’indomani delle “nazionali”. Certo è che in questo modo si spiana la strada alla protesta in grado di raccogliere gli aneliti di chi non ne può più; aspirazioni legittime, ma pericolose, dal momento che il malcontento generale può facilmente essere preda di Poteri molto forti, annidati dietro le apparentemente più ingenue forme di contestazione radicale a un sistema nel complesso marcio.
Per questo il contesto politico sembra orfano della componente “a sinistra”, quella che avrebbe dovuto interpretare il disagio trasformandolo in proposta, mettendo in primo piano la realizzazione della persona e il diritto al lavoro per tutti, prima dell’accumulo del capitale e della sostanziale liberistica deregolamentazione che sembra affascinare quasi tutto l’arco parlamentare (almeno quella parte che per il momento si è in qualche modo espressa).
Del resto la sinistra ha di che battersi il petto: dopo il fallito esperimento della Sinistra Arcobaleno non si è assistito ad altro che a un proliferare di gruppi e gruppuscoli l’un contro l’altro schierati. E gli interlocutori – cioè gli elettori – invece di sentire parlare di rinnovamento dei contenuti e dei metodi, hanno visto sempre le stesse facce e hanno sentito sempre le stesse voci ripetere fino all’ossessione dagli uni gli errori dell’altro. E forse la diaspora non è ancora finita e l’arrivo della “vstaja/rivolta” preannunciato in questi giorni sul Monte Sabotino coglierà tutti impreparati, soprattutto coloro che da decenni si preparavano a vedere arrivare qualcuno dal buzzatiano deserto dei tartari.
ab
il populismo forcaiolo non ha mai portato niente di buono
Eh si, io sono rimasta fedele a fare la guardia a bidoni prima asserviti all'agenda Monti,che sembrava la tavola della legge, adesso alla riduzione del numero dei parlamentari, la nuova Bibbia del XXI secolo. Sono decenni che aspetto barbari coraggiosi ma prima son arrivati i leghisti sognanti e adesso quelli col cappuccio e senza neanche l'auto blu per farci fare un giretto.
Come mai non se ne parla più di tanto in giro, su TV e stampa, oppure in rete?, perché non escono i nomi come accaduto in Lazio, Lombardia etc…??? Sarebbe molto interessante conoscere chi sono questi signori, visto che il Friuli Venezia Giulia è stato il retroterra di Gladio, è stata una delle poche regioni che tranne la purtroppo breve parentesi di ILLY, ha sempre praticato un polimorfico consociativismo di centro e di destra, senza che mai fosse consentita una vera e propria alternativa politica.
Speriamo comunque sempre in bene e soprattutto che ciò non sia il lievito per un'altra rimonta del M5S. Mandi. до свидания и спасибо. Анонимус де Aнонимис.
Questi malandrini pagano anche il conto del macellaio con i nostri soldi. Poi quando arriverà Grillo con il camper e farà man bassa sarà sempre colpa nostra che siamo degli irresponsabili. PD: datti una mossa e non ricandidare nessuno di quelli che c'erano prima