Il giorno dopo, qualche valutazione “alfabetica” sulle elezioni regionali.
A come Astensionismo. Il segnale politico è stato più forte che mai, un 49,5% al quale occorre aggiungere un ulteriore 3,2% di schede bianche e nulle. In altre parole: più della metà degli elettori ha disertato le urne, non si è sentito rappresentato da nessun candidato o lista di appartenenza.
B come Bandelli. Se era quello di affondare la corazzata Tondo, l’obiettivo è stato centrato in pieno; se era quello di offrire un’autentica alternativa politica in Regione, meglio stendere un pietoso velo.
C come Cremaschi. Tra i nomi nuovi spunta quello della stimata neuropsichiatra. Una solida garanzia.
D come Debora (Serracchiani). Favorita dai sondaggi a febbraio, data per spacciata nell’ultima settimana, ha sovvertito i pronostici. La sua coalizione ha registrato un pesante – 6% rispetto al cdx, lei è stata votata dal 39,4% (il 19,2% degli aventi diritto): abbastanza per essere Presidente. Vittoria tutta sua, congratulazioni!
E come Esclusi. La Sinistra, estromessa dalla mancanza di una firma. In buona parte dispersa nell’astensione.
F come Flop. Idv, sparito con l’ormai scomodo Di Pietro, sotto l’1%. Ancor peggio di Rivoluzione Civile!
G come Gratton. Porta Grado in Consiglio Regionale, giovane superstite di una sinistra da ricostruire. Bravo!
H come Honsell. In attesa del risultato del Comune, da registrare l’alta percentuale csx nella città di Udine.
I come Ilaria (Dal Zovo). Da Doberdò a piazza Oberdan a Trieste. Giovane sorpresa “goriziana” del m5s.
L come Lingue. Molto friulano, poco sloveno: due soli lo parlano, uno eletto nella Ssk, l’altro nel Pd. Škoda!
M come Moretti. Sulla “sedia” di Brussa, ha condiviso la “regia” dell’ultimo ventennio: filorottamatori? Mah…
N come Napolitano. Debora fiuta bene: esplicita contro candidature Pd, approva l’ex e nuovo Presidente.
O come Obiettivi. Da perseguire con urgenza: sanità, infrastrutture, welfare chiedono immediata attenzione.
P come Previsioni. Sbagliate, come sempre, dai sondaggi ufficiali e segreti. Ma non si dovrebbe riformarli?
Q come Quirinale. Le vicende romane hanno favorito il non voto, ma non penalizzato la nuova Presidente.
R come Rimborsi. La vicenda degli “scontrini” ha di certo contribuito all’astensionismo. Desiderio di moralità!
S come Saverio (Galluccio). Batosta, non aveva molto da perdere: comunque m5s porta ben sei giovani in Regione, senza grandi consensi in più dall’atteso tour di un Grillo poco tsunami, lontano dai problemi del fvg.
T come Tondo. Troppo sicuro di vincere, evita con cura le domande sui limiti della sua amministrazione. Si salva dagli scandali, ma non dal voto dei cittadini. Non recrimina sul risultato, ciò è da ascrivere a suo merito.
U come Unione Europea. Il fvg ritroverà la propria vocazione geo-politica nello scacchiere centro europeo?
V come Vito. Sara, apprezzata assessore in Provincia, ha i voti per aspirare allo stesso posto in Regione.
W come Waltritsch. Escluso dalla corsa, il pd provinciale punta ancora tutto sulla bisiacaria. Peccato!
Z come Ziberna. Ancora un solo consigliere per la città di Gorizia, dal cdx succede al “dimissionato” Valenti.
E il risultato quale sarà?
Che D’alema e company(letta,veltroni,etc)
potranno pure dire che il popolo li premia e quindi devono rimanere alla guida del PD e ancor peggio il PD rimarrà in accanimento terapuetico.
Mamma mia!!!!!!Che i cattolici vadano con i cattolici e i laici con i laici e quell’ippogrifo del PD scompaia prima possibile che fa solo danni al paese.
Non credo proprio che potranno affermare che il popolo li premia…perlomeno per la modesta consistenza del test, limitato a neanche il due
percento dei votanti che a febbraio sono andati alle urne per le politiche
La Serracchiani ha vinto con solo duemila voti di vantaggio rispetto all'avversario Tondo, grazie alla frantumazione della destra in due liste contrapposte, grazie all'astensionismo di metà degli elettori e all'assenza di una vera e propria lista di sinistra. A me sembra che il merito di tale vittoria sia da attribuire più al caso, che non alla forza rappresentativa della candidata e del suo partito.
Non è questa la politica che vogliamo!
Caro anonimo, forse come tu dici, sarà stato il caso a propiziare la vittoria di Debora Serracchiani per soli 2 mila voti, ma se per caso fosse successo che a vincere fosse stato Renzo Tondo, con il medesimo scarto, chissà quali sarebbero state le tue argomentate considerazioni. In ogni caso mi resta il dubbio che avresti avuto qualche motivo di soddisfazione.
In ogni caso, io preferisco sottoscrivere il mio provocatorio commento anzichè scrivere "pizzini" anonimi. Anche se questa pare essere oggi la tanto decantata la "democrazia del web".
dario ledri
Siamo in balia degli anonimi, come si evince dai 101 del pd. Gli anonimi ormai decidono scelte importanti. Lasciamo correre? Dario Stasi
La Serracchiani dovrebbe solo evitare di esaltarsi troppo per la vittoria. È andato a votare un elettore su due; di quelli che
hanno votato, uno su cinque si è espresso o per un candidato antipartiti (M5S) o votando scheda bianca e nulla volontaria. Il trionfo dell’antipolitica! C'è da cantare vittoria o preoccuparsi piuttosto di tutti quei mancati elettori stanchi, delusi e incazzati?
Ciò ma la gavè solo coi anonimi? Se un'osesion gaver ste firme in calce? Ma no savè che se privacy?
Oggi 25 aprile, visto che si parla di anonimi, mi piace ricordare un articolo della nostra Costituzione: art. 21 "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Esprimersi in maniera anonima è un oltraggio a questo articolo e a chi ha dato la vita per poter avere una società libera e democratica. la privacy è altra cosa.
comunque buon 25 aprile a tutti, anche agli anonimi
Si dice che navigare online senza la responsabilità di un nome e cognome incentiverebbe commenti idioti. Ma evidentemente riesce pure senza anonimato
Nel paese mio abbiamo iniziato tre anni fa a sostenere l'A.N.P.I.che era rappresentato solamente da cinque autentici e veri partigiani novantenni, giovanissimi molto più di noi che in pochi ci siamo decisi anche sulla base dello Statuto del 2006, ad iscriverci, semplicemente come antifascisti, perchè per ragioni anagrafiche non potevamo di sicuro aver rivestito ruolo da partigiani, iniziando a rafforzare con nuove leve delle generazioni presenti le file degli associati. Ora siamo giunti a costituire un bel gruppo di ben 30 iscritti, e anno dopo anno il 25 Aprile non è più una festa rituale quasi dimenticata, ma un momento forte con sempre più giovani che assistono non solo al politichese e cerchiobottista intervento del sindaco di centrodx, ma con vivo interesse anche ai nostri interventi successivi a quelli della rappresentanza comunale, con uno spazio che ci siamo conquistati anno dopo anno, legittimando l'A.N.P.I davanti alle Associazioni d'Arma, facendo suonare Bella Ciao e Fischia il Vento, assieme all'Inno di Mameli, e non il Piave come avveniva prima, in piena prosopopea leghista, ricordando i caduti nei rastrellamenti dell'Estate ed autunno del 1944,e nella primavera del 1945 e iniziando a tessere rapporti con il mondo della scuola. Quest'anno, una consigliera comunale di sinistra ha letto l'appello dell'ANPI Nazionale, poi un'insegnante donna ha raccontato la storia di una caduta partigiana combattente, e le sue lettere prima del suo sacrificio avvenuto con la fucilazione da parte dei nazifascisti. Pensiamo che anche questo sia un modo per progredire, per rendere degnamente memoria e onore a coloro che nel dono della loro vita hanno generato nel sangue la Costituzione Repubblicana, che va difesa, affermata e applicata. Buona Liberazione a tutti, per sempre e non solo per il giorno 25 di questo mese. Anonymus de Anonymis