La piaga della disoccupazione si sta allargando a dismisura sul già malato organismo dell’Italia: un milione in meno di posti di lavoro nel solo ultimo anno solare, è una cifra da capogiro che evidenzia una situazione ai limiti – e spesso anche oltre i limiti – della disperazione. E mentre la politica in un momento così drammatico sembra clamorosamente impotente, torna prepotentemente sullo scenario l’arcoretano con i sempre più ammiccanti inviti al centro sinistra: pazzesco, colui che per vent’anni ha governato o contribuito a governare promettendo “milioni di posti di lavoro” si ripropone come “mens” della politica italiana anche quando i “milioni di posti di lavoro” invece di essere creati vanno in fumo, in molta parte anche per responsabilità dei suoi esecutivi!
Che fare in questa situazione? Come invertire la rotta, ammesso che si sia ancora in tempo?
Un primo passo possibile: c’è chi dice – non a torto e con i dati alla mano – che in Italia (e anche a Gorizia) si potrebbe vivere bene di Cultura, il paese con i maggiori siti Unesco del mondo, con opere d’arte dal valore inestimabile e con paesaggi ineguagliabili. Eppure l’Italia è all’ultimo posto in Europa per ciò che concerne il finanziamento alla cultura, ai beni artistici e alla ricerca. Per questo gli scavi di Pompei vanno in frantumi, la Reggia di Caserta (la “Versailles italiana”) è in condizioni di totale degrado, tanti bellissimi monumenti vengono chiusi per pericolo di crollo, se si vuole qualche esempio locale si visiti il suggestivo Sepolcreto di Aquileia, da anni trasformato in triste coltura di rane… E nel Consiglio Comunale di Gorizia un noto esponente della destra sostiene pubblicamente che “di cultura non si vive, bisogna prima pensare all’economia”, cioè a far soldi, anche a scapito della bellezza e della salute, il che secondo lui è evidentemente molto più importante ed efficace.
Il Comune di Gorizia, grazie ai fondi regionali, propone un altro momentaneo placebo: assume per sei mesi dieci lavoratori disoccupati senza altri ammortizzatori, per lavorare sul verde pubblico e sul decoro urbano. E’ una buona cosa, anzi ottima, per venire incontro alle esigenze materiali, ma anche psicologiche e sociali della miriade di persone che ha perso il posto di lavoro. Lascia un po’ perplessi la paga, che è bene richiamare perché segnale della situazione in cui ci si trova: 33,78 euro – naturalmente lordi – al giorno, il che significa circa 660-max 700 euro al mese, ovvero al netto, meno di 4 euro all’ora. Poco, comunque meglio che niente…
ab
Basta leggere oggi sul Piccolo l'intervista a Landini per avere un'idea di come contrastare la disoccupazione. Le idee ci sono, manca la volontà politica. Paradossalmente siamo in stato comatoso, anche se invece in questo momento i duri dovrebbero scendere in campo. Per Gorizia abbiamo fatto tante di quelle proposte che non spreco un secondo per rifarle. La prossima amministrazione, ammesso che ci si arrivi, ha già una base da cui partire.
TITOLO DI IERI DEL PICCOLO DI GORIZIA:
ANTONAZ:" VOLGLIAMO LA TROMBOLISI A GORIZIA!"
Mi sembra che non ci sia altro da dire.
Effettivamente siamo sulla nave dei folli. La trombolisi? Non si sono resi conto che la gente sta crepando?
Scusate, ma chi è il "noto esponente della destra"? Se lo identifichi, lo eviti.
Uno che è sempre gentile 🙂
"33,78 euro – naturalmente lordi – al giorno" ,va bene che siamo dei poveracci ma abbiamo sempre una dignità!
Solo in CITTà a Goriza hanno presentato domanda di adesione oltre 300 persone,questi trovano migliaia di uero per ascensori,rotonde ,ospedali e mi fermo quì.
io continuo a sentirmmi preso per il c… da questa classe politica che ci rappresenta,sono troppo distanti dalle reali condizioni delle famiglie.
Distanti? Distantissimi! Eppure sempre votatissimi!