Brevi riflessioni, pasquettando nel centro di Gorizia…
In Corso Verdi (il discorso vale anche per via Garibaldi, ma in Corso Verdi il colpo d’occhio è desolante), oltre metà delle vetrine sono vuote, “affittasi”, “vendesi”, “cessione attività” e così via. Un’evidenza: la situazione è meno grave dove è ancora consentito il traffico veicolare, il che porta a riconoscere che paradossalmente hanno ragione sia gli assertori che i detrattori dell'”isola” e hanno torto i livelli decisionali. La strada centrale è stata infatti progettata a favore degli automobilisti, con piste ciclabili pericolose su marciapiedi troppo stretti; poi, a lavori eseguiti, si è decisa la pedonalizzazione con la creazione di un ibrido che nulla ha a che fare con un vero “salotto pedonale”. A questo punto non si capisce più a cosa serva: i parcheggi a pagamento sono relativamente lontani, gli autobus girano largo e i pedoni preferiscono ancora la tradizionale “vasca” in Corso Italia. Il tutto avrebbe potuto avere un senso soltanto se ci fosse stato un piano organico, un progetto urbanistico in grado di contemperare le esigenze di tutti…
Del resto non ci si può attendere di più da una politica che anche a livello comunale, provinciale e regionale evidenzia il proprio attaccamento a poche “famiglie” che da decenni ne determinano le sorti; dove si tratta di tagliare la torta chi ha in mano il coltello decide, in barba a qualsiasi appartenenza: a Monfalcone su energia e ambiente la maggioranza di centro sinistra sceglie esattamente quello che a Gorizia sceglie la maggioranza di centro destra, i lavori decisi dai politici di una parte vengono portati avanti dai tecnici dell’altra, i “tagli” vengono compiuti, mai ovviamente minacciati prima, soltanto tenendo conto del numero di potenziali elettori (cosicché ad esempio sappiamo cosa pensa Tondo, ma non cosa dicono Serracchiani, Gallucci e Bandelli riguardo al piano sanitario che prevede l’abolizione dell’Azienda di Gorizia o allo spostamento del Tribunale di Palmanova a Udine anziché a Gorizia…).
Poi non si capisce perché – ahimé, in mancanza di altro – la gente vota chi vuole “mandare a casa tutti”!
ab
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Vuole mandare a casa tutti, il Beppe, ma in realtà non manda a casa nessuno e ci lascia con il Quagliariello; qui se vincono le comunali, Romoli spegnerà la centesima candelina!
Anch'io non capisco.
Ho un educazione civica “normale”, acquisita come tutti a scuola e nel corso della mia vita, ma non capisco.
Votando ho contribuito anch'io ad eleggere un Parlamento, che deve fare Governo e leggi.
Ora, il mio presidente della Repubblica nomina dei “saggi” (!?!) e li incarica (al posto mio?) di fare un lavoro per trovare un accordo e fare Governo e leggi.
Non capisco! Il Parlamento che io ho eletto che ci sta a fare?
PS
Ma non eravate voi, cari amici, a parlare di rivoluzione civica un paio di mesi fa? Ora in parlamento ci sono non venti ma centosessanta parlamentari che vogliono fare la "rivoluzione senza ghigliottina" . Io suggerirei di stare a guardare e prendere nota invece di lanciare strali a destra e a manca. Il fatto di escludere sin d'ora barricate e teste tagliate mi pare di buon auspicio e dimostra se non altro che il progresso c'è, esiste. E anche se risultano antipatici o fanatici (come Robespierre) meritano un'apertura di credito. Grillo, anche se è un comico e un esagitato, è pur sempre a modo suo una persona di grandi capacità. E ha fatto cose che a noi poveretti di sinistra siamo stati capaci di fare solo a parole. Dario Stasi
Manco la rivoluzione francese è più un progresso? Meglio i nobili a Versailles a dominare sui loro feudi e sui contadini costretti alle corvees, meglio la Russia zarista con la servitù della gleba, meglio Quagiariello e Violante di Bersani o di uno indicato dal fine stratega Grillo? Progressone veramente.
R' frustrante scrivere due righe su questo cazzo di blog e venire fraintesi. Perchè evidentemente è prioritario incazzarsi con tutto e con tutti. Eppure mi pare di aver scritto chiaro, ripeto per i trdi: c'è un progresso dalla rivoluzione con ghigliottina a quella (eventuale rivoluzione) senza ghigliottina. Dario Stasi
Non arrabbiarti, qui non sono tutti trdi, solo io lo sono e per me, dato il mio sesso, è meglio la gallina che c'è stata che l'uovo che (eventualmente) verrà. Con imperitura stima, tua devota.