La ministra Kyenge interviene sul tema dei cori offensivi portati alla ribalta dalle reazioni di Balotelli sui campi sportivi. Lo fa con encomiabile equilibrio e cerca di sdrammatizzare, sostenendo che occorre saper distinguere tra dileggio sportivo nel contesto di una partita di calcio e autentico razzismo.
Purtroppo ha torto. Le tifoserie estreme – si tratta di piccoli gruppi non “controllati” (ma spesso tollerati) dai club – di molte squadre di calcio sono veri e propri vivai di violenza, gestiti da movimenti neofascisti e neonazisti: i “cori” fanno parte di una strategia, a volte disgraziatamente efficace, finalizzata ad alimentare il consenso nei confronti di precise posizioni “politiche” di orientamento razzista, omofobo e antidemocratico. Tali atteggiamenti sono da condannare “senza se e senza ma”: su questo tema non dovrebbe intervenire tanto la ministro all’Integrazione – già bersaglio di indegni attacchi e minacce – quanto il ministro degli Interni Alfano, responsabile dell’ordine pubblico e anche della sicurezza negli stadi.
Già, qualcuno potrebbe ricordarlo ad "Al Fano" che è ministro dell'Interno e, come tale, ha la responsabilità di ciò che avviene non solo negli stadi, ma anche nelle piazze, tutte, pure quelle che insultano la magistratura e mettono a rischio la sicurezza pubblica per difendere le ragioni e l'interesse privatissimo del signore e padrone del centro destra che quelle piazze ha scatenato? E qualcuno sarebbe così gentile da ricordargli che, in quanto ministro della Repubblica, non dovrebbe mettersi nella condizione di palese conflitto tra i suoi compiti e doveri istituzionali – quelli attribuitigli dal suo datore di lavoro ufficiale, la Repubblica Italiana – e gli interessi personali del suo indifendibile capo-branco??? (L'ovvio riferimento è alla piazza di Brescia ed alla precedente " pacifica manifestazione" davanti al Tribunale di Milano). In relazione al caso specifico dei cori razzisti sono assolutamente d'accordo con l'autore del post, ed aggiungo la mia personale indignazione di fronte all' "assordante silenzio" delle istituzioni, governo e ministri, capo del governo, presidente della Repubblica, rispetto agli insulti di cui la ministra Kyenge è stata vittima dal giorno della sua nomina ad oggi: come al solito l'Italia ha fatto la sua bella figuretta in Europa, dove è dovuto intervenire il presidente del Parlamento europeo Schultz, a stigmatizzare ufficialmente la condotta e le parole dell'euro-parlamentare della Lega Borghezio, onore e vanto delle genti padane e degno rappresentante della razza superiore padana in quel consesso: internazionale. Poveri noi!!! Anna V.