Come sanno i 25 lettori di questo blog, il Forum ha inviato una lettera all’ater chiedendo spiegazioni intorno al bando pubblicato sul sito ufficiale dell’Ente a metà febbraio, relativo alla “locazione di unità immobiliari non residenziali”.
Il Blog del Forum Gorizia
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Non sarebbe il caso di segnalare il danno erariale alla Corte dei Conti ? E magari chiedere trasparenza con una diffida, partendo dal principio che tutto quanto è pagato con denaro pubblico deve essere accessibile a tutti i cittadini ? Uso dei soldi e bandi compresi. Sta ai cittadini chiedere trasparenza, diventare consapevoli di questo diritto fondamentale e sensibilizzare in questo senso il numero maggiore di persone possibili. Rosamaria Forzi
Evidentemente c'è un uso privato di risorse pubbliche. Chi ha interesse ha lasciare sfitti vani che potrebbero essere una boccata di ossigeno a quelli che ancora vogliono aprire laboratori artigianali, negozi, ecc.? Senza tutti questi vani disponibili i prezzi delle locazioni private rimangono invariati e i giovani da Gorizia se ne vanno sempre di più. Abbiamo bisogno di un ente pubblico che faccia politiche private? E per quanto riguarda gli alloggi, visto che si parla di giovani coppie che non trovano case, quante sono quelle sfitte targate ATER?
Un ente pubblico dovrebbe fare gli interessi del "pubblico", appunto. Dunque, nello specifico della situazione attuale, soprattutto in considerazione dello stato di grave crisi economica che colpisce specialmente i ceti più deboli – non sopporto chi dice che siamo sulla stessa barca: balle! La crisi non colpisce tutti allo stesso modo, è un dato di fatto che un aumento anche minimo, poniamo di un centinaio di euro complessivi, sulle spese per servizi, per esempio bollette di acqua, luce e gas, o ancora i continui aumenti del costo della vita pesano moltissimo sul portafogli di chi percepisce meno di mille euro al mese, ma sono pressoché insignificanti per chi di euro ne percepisce diverse migliaia o addirittura milioni – sarebbe legittimo aspettarsi che questo ente pubblico faccia ciò per cui è nato, ciò che è suo scopo e ragione d'essere, cioè promuovere l'edilizia popolare, offrendo la possibilità di accedere ad alloggi e unità commerciali a basso costo, a prezzi per l'appunto "popolari", a coloro che non sono in grado di sostenere i costi mostruosi del mercato selvaggio e dei privati. Quel che invece vediamo "…facendoci un giro per via Rastello…" (raccogliendo l'invito-minaccia del direttore dell'ATER apparso qualche tempo fa sulla stampa locale) o in una qualsiasi via del centro, per non parlare della periferia, è un quadro desolante, una lunga teoria di locali commerciali appartenenti all'ente in questione vuoti da tempo immemorabile, abbandonati al degrado ed al lento, inesorabile logorio del tempo, mentre innumerevoli esercizi commerciali sono costretti a chiudere strangolati da insostenibili affitti dei privati: dato che gli immobili in questione – che, a quanto pare, rappresentano solo una parte di quelli sfitti riconducibili alla proprietà dell'ATER – risultano sfitti da parecchi anni, come mai l'ente non ha pensato di pubblicare un bando mettendo a disposizione i propri immobili già negli anni scorsi, quando la crisi cominciava a mordere sempre più ferocemente ed i segni di cedimento nel tessuto economico cittadino già erano ampiamente visibili? Dobbiamo pensare che la stessa politica sia stata adottata anche nell'assegnazione degli alloggi? Se le modalità operative ed i criteri di gestione della materia sono gli stessi che abbiamo avuto modo di verificare nel corso della strana avventura-odissea che ci ha condotti all'ATER, è lecito immaginare che anche in quel settore vi sia qualcosa di anomalo: mi sa che quel che s'incomincia ad intravedere è solo la punta dell'iceberg… Eh sì, "…c'è del marcio in Danimarca…" Anna V.