I Giardini di Corso Verdi sono tornati come prima, ottimi lavoratori specializzati hanno in breve tempo smontato tutte le strutture e riportato gli ambienti alla loro sonnecchiosa normalità. E’ stato l’ultimo tassello dell’impeccabile organizzazione di èStoria.
Che dire di questa edizione?
Anzitutto è stata più forte del maltempo: anche se a volte la pioggia scendeva a cascata e il temporale si sovrapponeva alle interessanti conversazioni, il pubblico – soprattutto sabato e domenica – è stato sempre numeroso ed estremamente attento.
Come sempre alto il livello degli interventi, sia nel caso di “nomi” ben conosciuti che in quello di personaggi meno noti al grande pubblico, segno di un interesse non limitato all’accentuazione mediatica bensì all’importanza dei temi. E come sempre utile l’intersezione fra personaggi di fama nazionale e figure della cultura locale, come a richiamare l’essenza “glocal” di ogni espressione culturale.
Tutti sono rimasti impressionati da una “macchina organizzativa” estremamente efficiente e senza sbavature, ormai consolidata dal susseguirsi delle edizioni.
Ora che i Giardini sono tornati vuoti, èStoria lancia un messaggio alla cultura goriziana e forse il costituirsi dell’Associazione degli “Amici” può essere un’occasione in questo senso: gli organizzatori hanno compiuto i loro passi, secondo le loro capacità potenzialità e metodi; adesso spetta a tanti altri il compito di raccogliere le idee e di far sì che – anche con forme e prospettive diverse – veramente Gorizia (necessariamente assieme a Nova Gorica) diventi la “Città della Storia”. Non solo nel breve volgere di un intensissimo week end, ma nella permanente consapevolezza della propria vocazione.
Andrea Bellavite
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