Gli accenti entusiastici con i quali i dirigenti Irisacqua, le autorità politiche e le associazioni dei consumatori salutano l'”assicurazione” contro le perdite dell’acqua suscitano alquante perplessità.
Non si nega l’importanza della questione e una sana informazione, unita a un accordo facilitante con le compagnie assicurative, avrebbe potuto costituire un buon esempio di servizio al cittadino.
Nel caso invece è mancata sia la chiarezza che la correttezza: l’assicurazione di 9 euro è imposta e non proposta, salvo diritto di recesso da parte dell’utente. Ben pochi si sono accorti della maggiorazione e chiunque si sia cimentato nei meandri del diritto di recesso ha incontrato grandi difficoltà per raggiungere l’obiettivo (il che spiega ampiamente l’infelice “ben pochi hanno rinunciato” del presidente Bolzan – toh, chi si vede alla presidenza dell’ente? ma il vecchio sindaco di Romans, consigliere regionale “trombato” da Brandolin nella precedente tornata regionale e poi recentemente ri-assunto per gli ultimi due ben retribuiti mesi dopo il passaggio dell’altro in Parlamento…).
Insomma, Irisacqua ritiene il cittadino incapace di garantire il proprio interesse e si assume l’onere di “pensare al posto suo”: invece di avvisarlo dell’opportunità di assicurarsi lasciandogli il diritto di scegliere il se il quando il quanto e il come, decide di “levargli il pensiero” inserendo direttamente la somma in bolletta.
Inoltre, come diceva Carlo Magno al fin della tenzone, “anche sul prezzo c’è poi da ridire”: almeno a detta di persone competenti, 5 euri a testa sarebbero stati comunque più che sufficienti…
Se ne riparlerà!
Bolzan aveva promosso un ricorso contro l'elezione regionale di Brandolin poi … tacitato. D'altra parte è un politico giovane! E, impegnato com'e', si fa carico dei problemi della gente.
A me sembra una nuova strategia delle compagnie assicurative: è troppo oneroso rivolgersi ai singoli potenziali clienti aspettando che qualcuno abbocchi (pardon … aderisca). Molto più efficace rivolgersi direttamente ai Dirigenti, ai quali far proporre (anzi, imporre)le polizze. Se poi si passa sopra ad uno dei nostri diritti più elementari (come quello di essere lasciati in pace quando non abbiamo chiesto niente), si tratta solo di una piccola (come dice lo stesso Bolzan) "forzatura".
E la chiamano una minima forzatura! Piuttosto vorrei dei dati precisi… quanti sarebbero gli utenti che nell’anno passato hanno riscontrato consumi in bolletta che eccedono il 50% del consumo medio dei due anni precedenti? Forse qualche decina a fronte di 36.000 utenti? Diciamo che statisticamente sarebbe un buon affare non farla l’assicurazione… E comunque il metodo utilizzato (se non te ne accorgi sei assicurato d'ufficio) è sicuramente antipatico
Antipatico anche perchè non si può scegliere la compagnia assicuratrice e si deve avere la rottura di scatole di recedere. Ma siamo matti? Bisogna perdere tempo anche per questo, oltre alle tremila compilazioni e pagamenti che bisogna fare? Basta pagare balzelli.