Sempre vivo il dibattito “scolastico” sui test INVALSI. Anche se già pubblicato altrove, è un onore ospitare il seguente comunicato stampa di un gruppo di insegnanti goriziani.
Siamo un gruppo di insegnanti goriziani che vogliono intervenire nella discussione suscitata dal rifiuto della classe IIB dell’Istituto Magistrale ‘Scipio Slataper’ di sottoporsi al test INVALSI ‘di ancoraggio’, previsto per il 3 giugno. Gli alunni della IIB hanno consegnato i test in bianco allegando al rifiuto di compilate il test a scelta multipla con un breve, quanto efficace, comunicato che è apparso in seguito sulla pagina goriziana del Piccolo.
Per contestualizzare i fatti ricordiamo che nella scuola italiana si stanno sviluppando due fenomeni contrapposti: da un lato i test INVALSI, provenienti da Roma ma somministrati e tabulati nelle singole scuole, assumono anno dopo anno un peso crescente, fino ad essere inseriti per legge nell’esame di terza media e dal 2015 anche nell’ esame di Stato conclusivo delle superiori, con ricadute negative sulla didattica; sarà infatti inevitabile che molte ore di lezione vengano dirottate dalla normale attività didattica di Istituto all’addestramento ai test; dall’altro lato la crescente opposizione ai test è culminata nel recente sciopero di maggio che ha visto nelle grandi città adesioni dell’ordine del 15% dei docenti coinvolti oltre a numerose manifestazioni di protesta delle quali sulla stampa si è parlato poco o nulla. Senza contare le iniziative degli alunni stessi, come quella della IIB, delle quali pure si parla
troppo poco.
Ricordiamo anche che a maggio a Seattle gli insegnanti hanno condotto una dura lotta contro l’equivalente americano dell’INVALSI, ottenendo dal Governatore dello Stato di Washington il rinvio sine die dei test. Questo a
testimoniare che i test a crocette non piacciono nemmeno al popolo che li ha inventati, almeno non a scuola.
Non vogliamo addentrarci nel merito dei test INVALSI, sui quali il dibattito è aperto date anche le severe critiche metodologiche ed etiche (tra cui violazione della privacy e discriminazione dei diversamente abili) provenienti non solo dal mondo della scuola ma anche da eminenti figure della cultura e della statistica stessa (vedi Moni Ovadia e Giorgio Israel).
Come cittadini ci preme piuttosto esprimere la piena solidarietà nei confronti della iniziativa anti-INVALSI della IIB. Come insegnanti riteniamo certamente centrale il tema di una autovalutazione “di sistema” della scuola, alla quale non intendiamo sottrarci, ma esprimiamo una profonda perplessità su come tramite l’ INVALSI si sta imponendo un tipo di valutazione che, come già detto, viene fortemente criticato da più parti.
Nel piano dell’offerta formativa dell’Istituto Slataper, consultabile sul WEB, a pag 19 tra gli obiettivi formativi si legge tra l’altro “*l’alunno… esprime valutazioni specifiche e non globali, sceglie compiti alla sua portata (….), è consapevole della propria autonomia e del situarsi di ogni soggetto in una pluralità di rapporti umani e naturali; è disponibile allo sviluppo di una cultura fondata sulla tolleranza, sulla valorizzazione delle differenze, sui valori del pluralismo e della libertà*”.
Ebbene, ci sembra proprio questo lo spirito secondo cui gli alunni ‘ribelli’ si sono mossi.
Essi hanno democraticamente (in assemblea di classe) deciso questa forma di protesta assolutamente pacifica, l’ hanno motivata per iscritto ed anche bene, poi l’ hanno portata a compimento accettandone le possibili
conseguenze negative. Se non è questo il tipo di comportamento che la scuola pubblica dovrebbe incoraggiare, quale altro lo è?
Esprimiamo l’auspicio che in sede di scrutinio finale della classe la Dirigente scolastica ed il Consiglio di classe, a cui spetta la valutazione dell’accaduto sotto il profilo disciplinare, non cadano nella logica punitiva e sanzionatoria ma considerino l’ atto dimostrativo dei ragazzi alla luce del dibattito sui test INVALSI. Dibattito che si sta sviluppando, fortunatamente anche nella nostra città, che riguarda in particolare i test ed ingenerale la scuola quale bene comune.
SULATESTA! Coordinamento insegnanti goriziani (Silvia Argenton, Daniela Careddu, Aldo Castelpietra, Annamaria Letizia, Leonardo Milocco, Alessio Sokol, Salvatore Testa e altri)
Profilo disciplinare? Quando qualcuno difende le proprie idee come hanno fatto i ragazzi si può parlare di grande successo della scuola che li ha formati al pensiero critico.