In merito al post precedente c’è da aggiungere…
Delle colate di cemento in epoca di crisi ne abbiamo parlato già negli altri post. Qui vale la pena ricordare che Gorizia non può perdere il suo palazzo del cinema che comprende non solo l’unica sala della città, ma anche mediateca, Dams, oltre alle iniziative collaterali. Non c’è da scherzare: l’apertura è prevista per novembre. Da questo blog parte un appello alle forze politiche e ai cittadini perchè si scongiuri quello che può diventare il colpo finale a questa città. Per una volta tanto cerchiamo di difendere quel poco che ci resta.
Salviamo anche le persone che fanno la fila alla CARITAS.
Le due cose non sono in antagonismo: possiamo diminuire le persone che vanno alla caritas evitando che altri perdano il lavoro.
Concordo pienamente con il primo commento,ma nel salotto buono goriziano è una verità scomoda.
Ci sono molte persone che in quella fila non godono neppure degli ammortizzatori sociali e neppure del calore della propia famiglia.
Il Kinemax si salvi da solo, grazie. Il declino non dipende da Ikea. Non credo sia "colpa" dei multisala periferici, peraltro scomodi da raggiungere, credo sia semplice questione di mercato. Diciamola tutta: andare al cinema costa parecchio, per questi tempi, si approfitta degli sconti e del mercoledì, altrimenti si rinuncia.
Sono i tempi che cambiano, ed è giusto che sia così. Da bambino vedevo i film nei saloni parrocchiali (film leggermente sfuocati, audio così così, sedie al posto delle poltrone) ora, personalmente, sono uno di quelli che non disdegna i multisala iperdotati: film ottimamente proiettati, con audio ottimo e poltrone comode.
Secondo me invece di sperare nei miracoli, il cinema di Gorizia ha un solo modo di continuare a vivere: fare qualcosa di veramente innovativo, abbandonare la cinematografia commerciale a favore del cinema d’essai. Potrebbe risultare una scommessa vincente, vista la concorrenza, quella di avvicinare il pubblico a cinematografie inedite, registi esordienti ma di talento, produzioni di piccolo budget ma di grande qualità artistica. Per riuscire in questo obiettivo è fondamentale fornire al pubblico strumenti che lo aiutino ad avvicinarsi più facilmente alle pellicole di nicchia per comprendere il linguaggio filmico e sviluppare un senso critico nello spettatore. Presentare i film, organizzare cineforum e incontri con i registi, ad esempio.
Insomma non si può continuare a prendersela con Ikea e non fare nulla per salvarsi.
Intanto che il pubblico si educa al cinema d'essai, Gorizia perde volentieri la sua unica sala cinematografica, magari dando la colpa alla grande finanza o al destino cinico e baro. Come al solito la colpa è di qualcun altro, non di chi non sa difendere niente di quanto è stato fatto in questi anni
L'estate scorsa era apparsa sulla stampa locale la proposta di aprire una delle sale del Kinemax alla distribuzione slovena (per lo più film in lingua originale sottotitolati in sloveno). E' un'idea che permetterebbe di aprire le nostre sale ad un'utenza di oltre confine, ma interessante anche per il pubblico italiano. Perchè poi non se ne è più parlato?
Come sempre ci si accorge della criticità solamente quando è già troppo tardi. Gli allarmi erano già partiti anni fa nell'indifferenza generale. Questi appelli a salvare questo e quello (Kinemax, Pozzuolo, commercio, città) quando è evidente che sono fuori tempo massimo mi puzzano tanto di piccolo opportunismo. E lo dico con grande amarezza.