Il programma F35 va avanti.
Così ha votato l’aula del Senato, contrari Sel, M5S e una (piccola) parte di senatori Pd che giustamente hanno ricordato come tale scelta andasse esplicitamente in direzione opposta al programma elettorale del partito, che prevedeva la “messa in discussione” dell'”affaire”.
Ancora una volta il tempo delle “larghe intese” offre un tristo spettacolo e i senatori decidono a prescindere da un’ampia parte dell’opinione pubblica, anche di quella non tradizionalmente “pacifista” ma legittimamente contraria a una spesa abnorme e a detta della maggior parte degli esperti anche inutile.
Cresce il senso di tristezza e di impotenza verso “questa” deriva della democrazia rappresentativa, ma cresce anche il desiderio di un’alternativa sostenibile. Sarà possibile?
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Il governo va in una direzione completamente opposta a quelle che sono le esigenze reali della popolazione. Purtroppo agli italiani manca quel senso di realismo che fa sì che tutti si scenda in piazza a protestare contro le decisioni prese con prepotenza dall'alto. Siamo un popolo disorientato, che ancora non vede la realtà quale è, nè tantomeno riesce a cogliere alternative possibili, nel quadro di un ordinamento democratico.