Quando parla dei ciclisti goriziani, il sindaco Romoli per alcuni versi ha ragione e dice cose che sommessamente sono state suggerite anche da questo blog: oggi la città vanta “ben” 9 chilometri di piste dedicate, contro i 3 del 2006; spesso i ciclisti sono indisciplinati e corrono lungo le strade percorse dalle auto; anche i pedoni sono indisciplinati perché camminano sulle “ciclabili”; è una grande opportunità la nascita della Fiab nella città.
A parte sull’ultimo punto – la nascita della Fiab della quale non si può che essere felici – il resto dell’argomentazione presenta un’ampia serie di “ma…”
Anzitutto il richiamo a ciclisti e pedoni e l’annuncio che le forze dell’ordine puniranno le mamme che con la carrozzina transiteranno oltre la linea delle ciclabili o i ciclisti che pedalano tenendo il telefono in mano: certo sono comportamenti sbagliati, “ma” possibile che non ci sia una linea ben più dura dura contro gli automobilisti che sfrecciano nelle trafficate vie del centro, che non conoscono la precedenza da dare sulle strisce pedonali, che parcheggiano costantemente le loro auto (soprattutto di grande cilindrata) – giorno e note – nelle zone vietate?
Le nuove piste ciclabili: a parte il passaggio Zamenhof, forse l’unica vera e propria ciclabile degna di questo nome, le altre “new entry” altro non sono che marciapiedi da un giorno all’altro “ciclabilizzati”, spesso senza prevedere il rispetto dei diritti del pedone e con attraversamenti pericolosi e mal segnalati. Un discorso a parte lo meritano i controviali del Corso, dove le esigenze degli esercenti costringono chi percorre la ciclabile a un passaggio oltre la strada poco visibile e alquanto rischioso, a causa delle automobili parcheggiate fino al “filo” delle strisce.
Alla fin fine si ritorna alla questione di fondo: le ciclabili sono un servizio finalizzato a promuovere gli spostamenti in bicicletta (come in quasi tutta Europa) oppure servono a “togliere di mezzo” il ciclista in modo da favorire ulteriormente l’automobilista? Se la logica fosse la prima, certamente non ci sarebbero ciclisti cattivoni che invadono lo spazio riservato alle auto e non ci sarebbero pedoni inconsapevoli a contendere i percorsi dedicati alle biciclette!
ab
bravo!
Il Piccolo e' riuscito a trasformare delle banalità in importante notizia: siamo tra i comuni virtuosi, infatti in 7 (sette) anni abbiamo attivato quasi 6 (sei) Km di ciclabili! Per un territorio pianeggiante una vera impresa!! L'impostazione dell'articolo giornalistico e il consueto tono del Sindaco mi hanno offeso perché mi sono sentito preso in giro. Spero che in molti non si siano sentiti rappresentati da una persona che usa un linguaggio forbito per dire le "dotte" opinioni di chi tutto sa (ed evita qualsiasi confronto). Spero che la veneranda età dell'attuale classe dirigente ci possa offrire scenari nuovi e una mentalita' diversa nelle prossime elezioni comunali, purtroppo ancora distanti.
Anch'io, ciclista, sono IL TRAFFICO e sono intralciato dagli automobilisti!
Il Sindaco ha creato un grave intralcio al traffico oltre che un evidente nocumento alla città con quell'assurda interruzione in pieno Corso Verdi. Ma non era lo stesso personaggio che un paio di campagne elettorali fa si scagliava contro il piano del traffico della giunta Brancati che prevedeva il senso unico in Corso (non la chiusura!) ? Se è la stessa persona dovrebbe mettersi d'accodo con se stessa.
Comunque le ciclabili in città sarebbero inutili se, come nei paesi civili, nei centri il limite per le auto (laddove circolano) fosse abbassato ai 30 kmh. Le ciclabili servono fuori città per favorire e proteggere i piccoli spostamenti extraurbani su strade statali e provinciali dove le auto, giustamente non possono essere limitate. Oltre che per attirare il turismo dei ciclisti.
Un suggerimento ai nostri sceriffi: oltre a sparare raffiche di multe non potrebbero cavalcare le "2 ruote senza motore" ed utilizzare i muscoli delle gambe? Finalmente anche nella nostra cittadina un buon esempio virtuoso accompagnato da un risparmio economico ed ambientale.