Dalla Siria arrivano notizie sempre più terribili, l’ultima la strage di donne, uomini e bambini con il gas nervino. I “numeri” dell’esodo sono biblici: si parla di milioni di persone in fuga dalla guerra civile, di un’emergenza umanitaria senza pari.
Al di là dell’ovvio orrore e delle immancabili parole e preghiere di circostanza “perché sia scelta la via della pace e non della guerra”, la realtà è che la stragrande maggioranza delle persone che vivono in Occidente non ha alba di che cosa stia realmente accadendo. Si assiste al realizzasi di alleanze inedite tra frammenti “ribelli” di Al Qaeda e infiltrati delle potenze tradizionalmente ad essa nemiche, a notizie diffuse con grande enfasi e dopo breve tempo smentite, al fenomeno di giornalisti “tacitati” nei rari tentativi di oltrepassare la mera cronaca degli avvenimenti quotidiani.
Cosa sta realmente accadendo? Davvero è in gioco l’intero sistema mediorientale? Chi preme fortemente per una guerra generale dalle conseguenze imprevedibili (la Siria confina con Israele, ha un esercito ben preparato rispetto a quello iracheno o libico, per un disastro in terra vicina bastano missili a ben corto raggio…)? E chi invece tenta di evitare un conflitto, cercando con grande difficoltà di trovare un equilibrio in uno scacchiere volutamente confuso?
Gli stracciamenti di vesti sono troppo simili a quelli che hanno preceduto la funesta guerra in Iraq per non nutrire qualche dubbio sulle reali intenzioni delle parti in gioco: finita (male) l’obamiana “primavera araba”, non si ritornerà alle (terribili) bushiane “guerre infinite”? E l’Italia? E l’Europa? Che ruolo hanno o proprio non hanno, in questo ennesimo conflitto mediterraneo?
Ecco accanto alla scontata e abbastanza inutile solidarietà con chi soffre, l’invito a cercare e a segnalare – anche su questo blog – link e siti in grado di fornire un’informazione più accurata e meno “di parte” di quella che domina nelle principali agenzie di stampa planetarie. Per esempio, tra quelli indicati nella colonna a sinistra, Articolo 21, Misna o Un ponte per…
ab
E' sempre più difficile rompere questa coltre di ignoranza cui ci costringono i media, che parlanpo solo ed esclusivamente del delinquente e pure leccandogli le terga. Bisogna scegliere delle personalità di cultura e non di cul-tura, che aiutino a capire. Per quanto mi riguarda io ho imparato molto dal sito di domenico losurdo, prefessore di filosofia all'università di Urbino.
Faccio fatica a dare un riscontro a queste notizie, anche perchè i commenti sulle guerre globali, disposte prima che dall'ONU, dalla Trilaterale e dalle Massonerie finanziarie di Wall Street di New York e di London, dell'EAU dal Qatar e dall'Arabia Saudita, emergono dagli stessi media che nel nostro paese servono questo minestrone da carne da cannone a volte con molta perplessità, che se si ha un minimo d'autonomia di giudizio si capisce esattamente che coloro i quali hanno preparato prima la bolla dei subprime della cartolarizzazione delle case negli Usa, ora la bolla del gas combustibile dalle rocce di scisto, che si rivelerà tra poco come un totale fallimento, adesso stanno pensando ad una guerra in Siria, per attizzare l'Occidente con una guerra totale all'Islam ( perchè ha una finanza integra dagli asset tossici), e contemporaneamente finanziano i terroristi AlQaedisti e le monarchie assolute della penisola Arabica che li ha generati, e che grazie alla Turchia ora islamica e ad Illary Clinton hanno destabilizzato l'altra sponda del Mediterraneo, Tunisia, Lybia ed ora Egitto. Vedrete che fra poco tra i nostri disoccupati si ergeranno come properosi funghi le agenzie di reclutamento per guardie del corpo, e soldati ben retribuiti, con i fini più variegati come già fu nella vicina ex-Jugoslavia, in Bosnia, in Kossovo, in Macedonia in Serbia, a Knin ed in Erzegovina, magari con qualche benedezione superiore e con buona pace della radicale On.le Emma Bonino che non sa più che pesci pigliare. Mandi fruts. Anonymus de Anonymis.
Dopo l'intervento di belligeranza che Francia e Gran Bretagna vogliono fare anche contro la Siria, dopo aver fomentato tutte le ribellioni possibili, mentre sono del tutto dimentichi delle monarchie assolute dell'E.A.U., dell'Arabia Saudita, del Marocco, dove le giuste rivolte vengono represse nel sangue e nessuno ne parla, vedremo che fomenteranno un'analoga situazione in Iran, e poi e poi, tanto non è vicino a casa loro. Auguriamoci che non ne esca un conflitto su larga scala. Perchè come sempre il capitalismo internazionale, quando non sa affrontare le sue contraddizioni in economia ( bolla dei subprime,asset tossici distribuiti in tutta la finanza globale e po con la prossima bolla del fracking per il gas di scisto) decide sempre che è meglio andare a distruggere i popoli e le nazioni indipendenti con sempre nuove guerre, ma fino a quando ??? E noi intanto balbettiamo in politica estera con la Emma Bonino, che se la cava con un aspettiamo ad intervenire solo dopo, se lo decide l'ONU.!!!!!Siamo conciati per le feste. Anonymus de Anonymis