Sta per essere presentato alla Settimana della Critica del Festival del Cinema di Venezia, “Zoran, il mio nipote scemo”, opera del giovane regista goriziano Matteo Oleotto, produzione italo/slovena curata da Transmedia. La vicenda, toccante delicata e coinvolgente, ha già suscitato ampi consensi, al punto che i più importanti critici italiani hanno già sottolineato il valore di questo e di altri film cosiddetti “esordienti”. La storia è “girata” in parte anche a Gorizia e dintorni, approfondita e originale interpretazione della realtà di un confine fisico e mentale. La Cultura cittadina, che in questi ultimi anni deve a Transmedia un’enorme gratitudine, si trova rappresentata in uno dei templi internazionali del Cinema: e non solo da Tinto Brass, definito dal Piccolo “regista goriziano” in quanto nipote del nonno Italico, il noto pittore a cui è dedicata anche una via; ma da un giovane nato e cresciuto in Gorizia, riconosciuto come una delle più promettenti realtà del cinema italiano. Matteo Oleotto, a metà strada tra l’impegno di Venezia e quello della settimana successiva a Portorož, parlerà del suo film martedì 10 settembre alle ore 18, nella nuova sede del Forum per Gorizia, in via Ascoli 10/a.
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