La “notizia” goriziana di oggi è veramente preoccupante: il fallimento della Sweet, fino a qualche anno fa perla dell’industria cittadina, azienda interessante dal punto di vista dell’integrazione sociale di lavoratori provenienti da tutto il mondo, produttrice di ovetti in cioccolato capace di concorrere con le grandi marche multinazionali.
Alcune decine di dipendenti sono in ansia per il loro destino, la città perde un altro assai importante “pezzo” della sua storia: Fabrizio Manganelli, intraprendente e vivace fondatore e dirigente della fabbrica, ammaina bandiera bianca, dopo aver tentato tutte le vie per evitare questo amaro passo.
E pensare che in tutte le ultime campagne elettorali non mancava mai il richiamo alla dizione di Gorizia “città del cioccolato”: la domanda è se in realtà negli ultimi anni, quando ancora si era in tempo, sia stato fatto tutto il possibile – a livello di politica locale e regionale – per “salvare” questo “fiore al’occhiello” della dolcificazione goriziana.
Piena solidarietà, per quanto possa servire, a tutti coloro che – in tempi difficilissimi – perdono il posto di lavoro!
Non c'è giorno che non si perda qualcosa in questa città, che ogni giorno è più povera e vuota. Ma sembra che nessuno si preoccupi troppo, nè soprattutto abbia alcuna idea per invertire, almeno un po', la rotta. Gioca anche il fatto che questa ultradecennale classe politica è adagiata, sazia, inamovibile, pigra e l'opposizione troppo responsabile, troppo matura e politicamente corretta. Così il goriziano non subirà traumi: si estinguerà naturalmente come il facocero della California, piano piano.
Lavoratori quasi tutte donne. Si vedono alla tv tavoli con imprenditori e amministratori che vogliono scongiurare la chiusura delle fabbriche locali, questione che non può essere affidata ai soli sindacalisti. Qui quanti tavoli sono stati fatti per salvare una delle poche aziende cittadine?
L'opposizione troppo responsabile non deve fare opposizione?
L'opposizione politicamente corretta e matura e responsabile non fa l'opposizione alla maggioranza?
Ma allora che opposizione è?
Ma allora è uguale ed è complice della maggioranza! L'opposizione deve fare opposizione, senno' che opposizione è?
Se l'opposizione potesse far qualcosa per salvare la Sweet non penso che la dirigenza della SWEET si opponga.
Insomma, ho capito, nessuno ha voglia di opporsi…
Io vedo il sindaco di Monfalcone impegnata per il Kinemax, per il porto, per la centrale, che fa convegni e si dà da fare. Vedo il nostro sindaco che manco difende il cine, ma solo il premio Amidei e poi si rassegna alla crisi cinica e bara come se fosse la biblica invasione delle cavallette: basta aspettare: prima o poi passerà.
Va bene, concordo, la classe politica ha la sua responsabilità (maggioranza e opposizione, tutti dentro). Ma siamo davvero sicuri che il signor Manganelli sia una vittima delle circostanze? Che non abbia proprio nessuna-nessuna responsabilità? Non è che, magari, ha fatto il passo più lungo della gamba effettuando investimenti azzardati inebriato dal successo della sua azienda che, si deve riconoscere, ha attraversato momenti gloriosi? Personalmente qualche dubbio ce l'ho…
Proprio per questo ci vuole un'amministrazione che cerchi di fare il possibile. Mi pare che tavoli al ministero ce ne siano molti. Qui non si può fare nulla? Si esprima la giunta non solo dicendo che con la crisi la perdita del lavoro è inevitabile.
Ma cosa ci si può attendere dalla attuale giunta, ancorata a confermare "quello che Gorizia e' stata" (secondo il loro vissuto esclusivo). Assessori non inclini al dialogo e al confronto.
Un'impresa privata fallisce per motivazioni che non conosciamo e la colpa è della giunta? Qualcuno mi spieghi il nesso
Non è colpa della giunta, ma solo oggi c'è la notizia che i lavoratori si riuniranno nella sala del consiglio comunale per discutere. In regione vediamo che l'assessore incontra continuamente rappresentanti di fabbriche in crisi. E poi non è colpa nostra se in città si respira un clima di inerzia e vuoto: commercio che langue, buchi nelle strade, aria di smobilitazione, perdita di pezzi di città costante ( dalla caserma, alle banche, all'industria, ai negozi, forse pure al cinema). In una situazione del genere, che certo non è dovuta solo a responsabilità dell'amministrazione, bisognerebbe però avere qualche progetto credibile, imprimere un po' di slancio, guardare al futuro, coinvolgere quel po' di popolazione che rimane. Invece tutto si svolge in un clima post prandiale, in una città dominata dalla spelacchiata collina del castello pronta per l'inutile ascensore, facendo la guardia ( e pure male) ai bidoni vuoti, come nel deserto dei tartari.