Gorizia insolita, in questi giorni di fine settembre. Dalla finestra aperta penetrano invitanti provocazioni ai cinque sensi: la musica contemporanea si confonde con le ballate etniche, gli spiedini arrostiti di recente gareggiano con le verdure grigliate nel diffondere fragranze d’occidente e d’oriente, le mille voci dei passanti sembrano attutite dalla sensazione del gusto di frontiera, i venditori multicolori tastano delicatamente le pietanze e le pesano con il cipiglio dell’investigatore esperto, la folla ondeggia tra le bancarelle colorate, attratte da una forma di formaggio, dalle caramelle assortite, da una (povera!) porchetta infilzata da un poco poetico girarrosto, dalle balcaniche pleskavice. Per qualche giorno il buon cibo e le gustose bevande consentono di dimenticare – almeno per qualche istante – le tristezze del presente: solo i prezzi troppo alti (non ovunque…) ricordano che non ci si può permettere ogni lusso e le conversazioni casuali finiscono sempre per ricondurre alle preoccupazioni per un difficile futuro. Per una volta le polemiche possono essere lasciate fuori e ci si può lasciare condurre dalla semplice sensazione di vivere in un mondo che potrebbe essere molto migliore di quello che è: immersi in una folla che per una volta altro non cerca che qualche effimero sprazzo di succulenta allegria. Un doveroso pensiero a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per organizzare tutto ciò e un convinto “a tutti, buon appetito!”.
E’ un gran momento di festa per Gorizia e anche l’occasione per potersi bere qualche birra in fino a tardi… sicuramente però non è posto per gourmet: igiene approssimativa (ma vabbé alle sagre è sempre così) si mangia un po’ accampati e i prezzi (quasi ovunque) decisamente alti per porzioni non sempre abbondanti
Una emblematica espressione della nostra civiltà decadente, dove a far muovere le folle è la curiosità dei sensi, non certo la fede nelle idee e nella difesa dei diritti, e che restituisce a Gorizia, almeno in quest'occasione, la sua naturale vocazione alla multiculturalità.
dc
Una particolare versione del "panem et circenses": in un momento di grande crisi complessiva come quello attuale, economica ma anche culturale e morale, cibo e spettacolo sembrano costituire un potente antidoto al deflagrare del malcontento e un efficace strumento per tacitare, anche se solo per qualche giorno, mugugni e lamentele, preoccupazione per il presente e angoscia per il futuro, affogando i dispiaceri in un fritto misto e un boccale di birra!!! Nell'eterna lotta tra panza e coscienza, la civiltà del gusto sembra prevalere sul gusto della civiltà. Ultima annotazione: parlando con diversi espositori ho raccolto molte lamentele circa i costi sostenuti quest'anno anche rispetto all'edizione passata: tasse e spese quasi triplicate – sembra – a fronte di un servizio spesso carente o lento, farebbero pensare che la brillante idea di abolire l'IMU tout court abbia di fatto indotto le amministrazioni comunali ad aumentare altre imposte per garantirsi le necessarie entrate, un dato da verificare e un aspetto su cui riflettere. Anna V.
Una particolare versione del "panem et circenses": in un momento di grande crisi complessiva come quello attuale, economica ma anche culturale e morale, cibo e spettacolo sembrano costituire un potente antidoto al deflagrare del malcontento e un efficace strumento per tacitare, anche se solo per qualche giorno, mugugni e lamentele, preoccupazione per il presente e angoscia per il futuro, affogando i dispiaceri in un fritto misto e un boccale di birra!!! Nell'eterna lotta tra panza e coscienza, la civiltà del gusto sembra prevalere sul gusto della civiltà. Ultima annotazione: parlando con diversi espositori ho raccolto molte lamentele circa i costi sostenuti quest'anno anche rispetto all'edizione passata: tasse e spese quasi triplicate – sembra – a fronte di un servizio spesso carente o lento, farebbero pensare che la brillante idea di abolire l'IMU tout court abbia di fatto indotto le amministrazioni comunali ad aumentare altre imposte per garantirsi le necessarie entrate, un dato da verificare e un aspetto su cui riflettere. Anna V.
Scusate il doppione, non so cosa sia successo, il computer fa le bizze
Scusate il doppione, non so cosa sia successo, il computer fa le bizze
E già…bread and games…che altro ci rimane! Il popolo si diverte perché gli piace divertirsi Non di meno il popolo sarebbe seriamente incazzato nero senza divertimenti.
Gli espositori si lamentano, ma intanto anche loro hanno alzato i prezz: se fanno a gara per venirci evidentemente non gli va tanto male. Che poi il (falso) taglio dell’IMU sia stata la grande cazzata propagandistica di questo governissimo non è una novità.