Il Governo pd/pdl non voluto dagli elettori è sull’orlo della fossa: lo è da quando è nato, appeso al filo delle vicende giudiziarie di un solo uomo. Quella che si sta verificando sotto gli occhi attoniti di gran parte degli italiani è un’ignobile manfrina: l’unico motivo per il quale si chiede di rinviare sine die il voto della Giunta è lo sguardo alle bizze dei sondaggi che in questo momento, pur prevedendo un'(incredibile) risicata maggioranza relativa del centro destra, non lasciano presupporre alcuna novità sostanziale per ciò che concerne la “governabilità”. Sempre meglio dare una rapida spallata alle larghe intese e trascinare l’Italia a un voto al buio – pensano evidentemente i discepoli dell’arcoretano – che rischiare il rinsavimento di qualche manciata di pentastelluti “convinti” da un sempre più affaticato Napolitano e la realizzazione dell’unico governo compatibile con il risultato delle ultime “politiche”. Sul merito della questione è talmente evidente che la ventilata “salvezza” del pregiudicato si regge sul nulla assoluto che perfino i più accesi suoi yesman sembrano dimostrare qualche leggero imbarazzo nel sostenere l’insostenibile.
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