Una bellissima copertina annuncia il numero 100 del prezioso periodico Isonzo Soča: su uno sfondo di sacco, due bottoni, simili ma non sovrapposti, sono uniti da un nastro azzurro annodato ad una matita. Dopo un attimo di sorpresa, è facile riconoscere la cifra prestigiosa, “la due città” di Nova Gorica e Vecchia Gorizia, il fiume che le unisce e la matita della Redazione che trasforma gli auspici e le speranze in parole ed immagini. Con assolutamente comprensibile orgoglio il Direttore Dario Stasi e alcuni redattori della prima ora hanno raccontato oggi brevemente la storia del giornale in un’intensa conferenza stampa, soffermandosi in particolare sullo speciale traguardo di tappa. Contra factum non valet illatio, dicevano i medievali: l’evidenza è tutto l’enorme lavoro che sta dietro alla confezione di così tanti fascicoli. Direzione, redazione, ricerca storica accurata, grafica, presentazione pubblica, ricerca di finanziamenti, sollecitazione all’acquisto, idee da far circolare… Tutto ciò non per una, ma per cento volte, circa quattro ogni anno. Tanto di cappello dunque, a un volontariato culturale e giornalistico di alta qualità, in grado di fornire al territorio un formidabile strumento di analisi e di proposta. E tanti auguri, affinché la rivista continui il suo cammino nella storia del Goriziano, anche ri-partendo da un nuovo e più ampio coinvolgimento del mondo sloveno, per informare e far riflettere ancora più intensamente ed efficacemente i cittadini che abitano sulle rive dell’Isonzo/Soča.
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Oltre all'augurio di altri 100, un "bravi" a chi ci ha creduto e ci crede (e si impegna). Un ponte che unisce le due sponde del nostro fiume!
Bisogna festeggiare, non ciacolare, e con ricche libagioni. Abbiamo così poco da rallegrarci di questi tempi, che qualsiasi occasione per fare festa è benvenuta