Si attende solo l’inaugurazione ufficiale per sentire i grandi proclami contestuali alla nuova autostrada Villesse – Gorizia: “la porta dell’est”, “le nuove grandi opportunità per la città e il suo territorio”, “il futuro che sta per iniziare”, il “gioiellino del Nord Est” (ah, no, questa era un’altra storia…) e così via…
Premesso che l’autostrada sembra molto funzionale e che era indispensabile dimenticare il raccordo killer che l’ha preceduta, tanto entusiasmo sembra – ahimé – smentito da alcuni numeri.
I motivi per cui qualcuno, per raggiungere Lubiana, dovrebbe preferire la via di Gorizia/Gorica piuttosto che quella di Fernetti sono almeno tre: l’economicità, la velocità, la lunghezza.
Andando a ritroso, la differenza dei due percorsi è di circa 4 km, a favore della soluzione goriziana, naturalmente per chi proviene da ovest; la velocità consentita da Selo a Razdrto (circa 40 Km) varia da un minimo di 80 km/h a un massimo di 100, mentre dalla parte di Fernetti le autovetture possono raggiungere quasi sempre i 130; con l’introduzione del pedaggio virtuale, a chi arriva da Venezia la via di Gorizia costa solo 70 centesimi in meno (1 euro e 30 centesimi per i camion), rispetto a quella di Fernetti (che paradossalmente “conviene” a chi arriva da Palmanova).
Dunque, la minima convenienza porta a una riflessione: l’unico motivo per cui un automobilista o un camionista potrà scegliere la nuova autostrada è l’offerta storico turistico culturale che il territorio potrebbe offrire. Questo è l’ambito su cui lavorare tutti insieme, di qua e di là dell’ormai superato confine. Il resto è pura retorica…
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