Raffaele Pennacchio è morto ieri a Roma. Membro del direttivo del Comitato 16 novembre onlus, insieme a molti altri malati di Sla e loro familiari, da molti mesi era protagonista di una clamorosa azione di sensibilizzazione davanti ai Ministeri della Salute e dell’Economia. Il taglio dei fondi ha infatti proiettato i portatori di Sla in una situazione molto difficile, con una diminuita distribuzione di risorse a un’adeguata assistenza domiciliare in grado di poter offrire a ciascuno pari opportunità nell’esercizio dei diritti fondamentali del cittadino. La morte di Pennacchio, seguita allo stress di una protesta che è culminata negli incontri con i rispettivi Ministri, porta all’attenzione di tutti la questione dell’assistenza in casa, grande opportunità per affrontare – per quanto possibile – ogni grave malattia in un ambiente dignitoso, confortevole e consono ai diritti delle persone. Un pensiero a lui, ai suoi cari e ai protagonisti di una lotta che non può che essere condivisa.
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Vergognoso che uno debba morire per affermare i propri diritti ad avere assistenza, sanciti dalla Costituzione