Nuovi grandi disagi all’interno del Cie di Gradisca. La cronaca di questi giorni riporta la nuova fase della situazione nel “Centro”: gli incendi hanno portato alla chiusura di ampi spazi della struttura e alla concentrazione delle persone recluse in spazi ancor più esigui dei precedenti. E c’è ancora chi sostiene che queste strutture sono necessarie, anche se – si ammette – dovrebbero essere “umanizzate”. Ciò significa che perfino gli esponenti politici del centro destra ammettono che il trattamento degli immigrati reclusi è stato finora disumanizzante. In realtà si tratta di esseri umani rinchiusi senza dover scontare la pena di alcun reato, per tempi sempre più lunghi – fino a 18 mesi! – in vere e proprie grandi gabbie che dovrebbero impedire qualsiasi forma di autonomia in attesa di una sempre difficile identificazione ed espulsione. Un giorno probabilmente ci sarà chi si chiederà “dove eravamo” mentre decine di migliaia di nostri simili morivano nel deserto del Sahara e nel Mediterraneo; mentre quelli che riuscivano a sopravvivere venivano costretti tra i ferri in attesa di essere rimpatriati; mentre continuavamo a transitare tranquilli presso le alte mura innalzate davanti all’ex caserma Polonio, facendo finta di non vedere. Probabilmente quel giorno diremo che “non ci potevamo far niente”, ma questa risposta non darà pace alla nostra coscienza.
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La mia coscienza non ha pace neanche adesso: provo vergogna, mi sento profondamente inetta, a volte constato con orrore quanto sia angusta la mia capacità di empatia e autentica solidarietà, come mi riesca enormemente difficile occuparmi di altro che non siano i problemi della "mia" quotidianità, cosicché, al di là di uno spontaneo moto di indignazione e di un residuo sentimento di umana pietà, sono incapace di qualsivoglia iniziativa concreta, né il mio intelletto riesce a partorire alcun genere di idea utile in proposito. Peccato, queste persone non possono aspettare e forse un'altra occasione non ci sarà. Anna V.
Il discorso potrebbe valere per il ventennio – forse trentennio – berlusconiano – centrosinistra – leghista in generale
E' la nostra anima nera colonialista e razzista che è emersa con i CIE. Vogliamo fare le leggi contro il nazismo, ma non affrontiamo mai il tema della distruzione degli indiani, dei neri, la tratta, ecc. ecc. cioè i crimini della democrazia (almeno così si definiscono gli americani:la più vecchia democrazia del mondo!) e degli europei in generale. Quindi pagheremo certo un prezzo per questi orrori. Intanto però chiudiamo i cie, senza troppo discutere
Certo, vanno chiusi e basta, sono una vergogna. Ma possibile che nessuno dei nostri politici, nazionali e locali, si renda conto dell'enorme paradosso che i CIE rappresentano? Non solo non sono stati in grado di ridurre il fenomeno dell'immigrazione clandestina e contrastare il cosiddetto relativo "reato", ma non sono neppure in grado di svolgere la funzione per la quale sono stati istituiti, ossia, appunto, l'identificazione e l'espulsione, come ben ci ha illustrato nell'incontro del 5 settembre al Forum Genni Fabrizio della "Tenda per la Pace". Perché dunque mantenerli in vita? C'è forse qualcuno che da tutto ciò trae profitto? Chi ci marcia e ci mangia con l'immigrazione clandestina? E intanto l'Italia, Paese civile e democratico, consente che migliaia di esseri umani vengano trattati davvero come e peggio degli animali, ai cui diritti la pubblica opinione è quasi sempre sensibile e per la cui difesa la gente si mobilita volentieri, con raccolte di firme, manifestazioni e sit-in di protesta: la sproporzione tra iniziative a favore dei diritti degli animali e analoghe iniziative in difesa dei diritti dei migranti fa pensare che il destino dei propri simili stia meno a cuore agli onesti cittadini di questo "generoso" Paese. Spiace dirlo ma, con tutto il rispetto per gli animali, siamo proprio delle "bestie"!!! Anna V.
ma le decine di italiani sgozzati, stuprati, rapinati e pestati dai vostri amici immigrati OGNI giorno, quelli non interpellano le vostre coscienze ipocrite?
Non conosco "italiani" sgozzati da amici "immigrati". So bene che purtroppo in Italia esseri umani compiono delitti contro altri esseri umani (e le percentuali ufficiali non fanno certo onore agli autoctoni). A che mi risulta, gli atti di violenza privata – da chiunque siano commessi – sono sanzionati dalla legge e i Tribunali stabiliscono l'entità della pena da scontare. La critica al Centro di Identificazione ed Espulsione deriva invece dalla constatazione che lo Stato pensa di risolvere la questione dell'immigrazione irregolare "costringendo" per un anno e mezzo migliaia di esseri umani a un carcere più duro di quello "ordinario". E ciò non per scontare una pena, ma per ottemperare all'iter burocratico necessario all'"identificazione" e (solo circa nella metà dei casi) eventuale "espulsione". La coscienza è interpellata dal riconoscere che chi soffre – indipendentemente dalla cultura, lingua , religione e stato sociale – è un nostro simile, o meglio – per dirla con la tradizione cristiana – una sorella o un fratello. L'interlocutore ritiene tale consapevolezza "ipocrita", rifiutandosi evidentemente di riconoscere la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, i fondamenti della Costituzione italiana, le acquisizioni delle più importanti correnti della filosofia contemporanea o i principi del Vangelo. Sovversivo!
E' giusto cio' che dici, ricordando che tutto è partito dalla cara vecchia Europa, la colonizzazione e sfruttamento dell'Africa, la deportazione di milioni di schiavi neri dall'Africa all'america, anche gli attuali Stati Uniti sono un prodotto della cara vecchia Europa; e non dimentichiamo lo sterminio dei Maja ed Atzechi da parte degli spagnoli…. 15 milioni di Maja ed Atzechi han fatto fuori…. mica tricche ballacche….
Sempre noi europei tutto da noi europei è nato…. compreso il nazifascismo e il comunismo, la mafia, ndrangheta ecc….il tutto esportato in tutto il mondo, insieme al brunello di Montalcino e il parmigiano reggiano…
saluti.
Se si immettono centinaia di migliaia di immigrati che non parlano italiano, provenienti da paesi ove la vita non vale nulla, già tribalizzati e raggruppati in clan in un sistema saturo, senza lavoro per gli stessi autoctoni, distrutto dalle tasse, senza soldi e senza prospettive, direi che non vi è sorpresa nel constatare che buona parte di essi finirà in un circuito criminale a discapito della comunità locale e di loro stessi. Per quanto riguarda italiani sgozzati dai vostri amici, credo sia sufficiente ricordare, solo nel Nord Est i coniugi di Lignano (due persone per bene fatte a pezzi da due cubani), il massacro di Gorgo (due custodi torturati, sodomizzati e finiti dopo 10 ore di agonia da un quartetto di albanesi), Jacopo Mariotto, 24enne affrontato e ucciso da un pluripregiudicato marocchino per aver difeso la fidanzatina ecc… Tutti morti che non indignano le vostre pelose coscienze, questi?
Non parliamo per favore in Italia di "circuito criminale", quando noi viviamo al massimo livello nel circuito stesso, non parliamo di circuito criminale quando interi paesi sono costretti a vendersi gli organi, le isole e il partenone per pagare i debiti fatti dalle banche o quando nella terra dei fuochi seppelliscono le scorie cancerogene. Noi non abbiamo un briciolo di autorità per parlare di crimine. Meditiamo che viviamo in un paese come questo e sappiamo solo vedere il male in chi muore di fame. Questa vostra è ideologia. Scagliatevi contro i vostri amici finanzieri e lasciate stare quelli che vengono sui barconi che sono molto migliori
Ma che discorsi fai? Fino a prova contraria, quelli che uccidono per 30 euro, stuprano e picchiano, con un feroce razzismo anti-italiano sono i vostri amici immigrati, mica un fumoso nemico pluto-sionista, tanto difficile da identificare che alla fine scagliarsi contro di esso ha lo stesso valore dei ragli dell'asino alla luna.
Ma siamo matti, a prendercela con quelli che stanno peggio di noi.
Fumoso nemico pluto sionista? Ma legga qualcosa, la prego! Se certi libri sono troppo difficili per lei, provi con Rampini, che è pure edito da Mondadori, dal suo amico Silvio
mi spiega cosa esattamente sta facendo contro la "grande finanza internazionale"?
Intanto in Norvegia ennesima strage perpetrata da un "rifugiato".
Anonimo delle 9.32: mai sentito parlare di tale Brejvik?
cosa c'entra un singolo caso isolato, peraltro manipolato da chissà chi, con un flusso incontrollato di migliaia e migliaia di futuri criminali?
Si, ma questo flusso incontrollato proprio nel blog del forum si doveva dirigere?
Ora serve solo che quì in Italia intervenga un ispettore UE, per verificare il rispetto del trattato di Maastricht e dello spazio Schengen, e poi l'Italia intera finirà davanti alla Corte Europea per i Diritti del'Uomo e quindi al Tribunale Penale Internazionale, per la più vergognosa e meritata condanna.
E.G.