In relazione alla difficile situazione, aggravata negli ultimi giorni, la parlamentare Serena Pellegrino si è recata oggi al CIE di Gradisca d’Isonzo.
Al termine del sopralluogo, con una breve dichiarazione ha anticipato la presentazione al Ministro dell’Interno, nei prossimi giorni, di un’interpellanza urgente, che si affiancherà all’analoga iniziativa con cui il sen. Luigi Manconi ha descritto la situazione al Centro dopo i disordini e gli incendi delle scorse notti, sollecitando per l’ennesima volta la chiusura.
“ Ho voluto entrare al CIE di Gradisca per verificare di persona il contesto in cui si trovano gli immigrati. Non servono le mie competenze tecniche di architetto per affermare che la struttura va chiusa, è inagibile nella sua interezza visto che le stanze si trovano in assoluto stato di degrado e che le persone sono trattenute in condizioni igienico sanitarie indescrivibili . Nelle prossime ore intendo verificare concretamente questa vergognosa situazione”.
Pellegrino ha proseguito: “ Il mio intervento politico è una domanda di evidente gravità: chi si assume la responsabilità del fatto che il CIE di Gradisca è rimasto comunque operativo, nonostante le ripetute specifiche denunce e le richieste di chiusura, e nonostante il Ministro dell’interno abbia formalmente riconosciuto che il meccanismo nel suo complesso vada rivisto e che in tutti i CIE le modalità di gestione debbano assicurare alle persone il rispetto della dignità umana e garantire normali condizioni igienico sanitarie?”
“Mi è stato riferito – ha concluso Pellegrino – che dopo i disordini di questi giorni si sono succedute con significativa rapidità le espulsioni dall’Italia e lo spostamento di diverse persone in altri Cie italiani. Ritengo che questo processo possa proseguire – scongiurando l’accadere di nuovi incidenti e di ulteriori manifestazioni dell’esasperazione dei trattenuti – e affrettare così i tempi necessari per la chiusura definitiva del Centro.”
Perchè non se li porta tutti a casa sua, invece che fare squallidi interventi per raccattare voti? Io di criminali in giro ne vedo fin troppi, ho veramente paura per i miei figli. L'altro giorno una mia vicina di casa è stata pestata a sangue per 20 euro da due ragazzotti di colore. Quel sangue ricade su chi li ha voluti qui, liberi.
Non so dove viva l'autore/autrice del commento delle 16.16 – forse lo stesso/stessa dei commenti al post del 1 novembre? – e non voglio alimentare ulteriori polemiche su questo argomento, ma mi permetto di ricordare che il tema in discussione è l'esistenza stessa dei CIE, il modo in cui sono organizzati e gestiti, la loro rispondenza a criteri universalmente riconosciuti di rispetto dei diritti umani, la loro efficienza ed efficacia nell'azione di contenimento dell'immigrazione clandestina. Con tutto il rispetto per le persone vittime di atti di violenza come quello descritto – cui va senz'altro tutta la nostra solidarietà – e senza voler affatto sminuire la gravità di simili comportamenti e azioni, mi pare però di poter dire che il fenomeno non è così diffuso come si vuol far credere (di "criminali in giro" non mi pare se ne vedano qui a Gorizia). Inoltre, se ci fate caso, la risonanza mediatica dei reati commessi da immigrati è sempre notevolmente maggiore rispetto a quella di analoghi reati commessi dai delinquenti nostrani, fatta eccezione per fatti di sangue di particolare efferatezza e di grande impatto emotivo, che riempiono pagine di cronaca nera e palinsesti televisivi, producendo infinite trasmissioni-copia di "approfondimento" – persino riviste specializzate in edicola!!! – con tanto di plastici e ricostruzioni in studio e solleticando il macabro gusto voyeristico e la curiosità morbosa della massa dei teledipendenti! Attenzione, a forza di seminare panico e creare – spesso ad arte – un clima di diffidenza e odio generalizzato, si rischia di diffondere in una pubblica opinione spesso poco informata la pericolosa equazione "straniero=criminale", in base alla quale si associa il reato o la propensione a delinquere allo "straniero-extracomunitario" tout court, colpevole, comunque e a prescindere, di ogni turpitudine e nefandezza, un comodo capro espiatorio cui addossare anche la colpa della povertà verso cui buona parte della popolazione sta scivolando, visto che – per soprammisura – ruba pure il lavoro a noi e ai nostri figli! Questo genere di pregiudizio, per chi se ne fosse dimenticato, rese un inferno la vita dei nostri tantissimi migranti in fuga dalla miseria e in cerca di fortuna a partire dai primi anni del Novecento in America, nel Belgio ed in altri Paesi europei, e che negli anni Venti del secolo scorso, durante la grande crisi economica che mise in ginocchio la Germania, creò i presupposti per la persecuzione degli Ebrei ed il loro conseguente sterminio. Perciò, per favore, teniamo separati i fatti dalle opinioni e non facciamo di ogni erba un fascio (fascio in tutti i sensi!) Per concludere, gli immigrati che conosco io sono tutti persone per bene, ma forse sono solo molto fortunata!?! Anna V.
Tante chiacchere, ma le statistiche dicono che il 75% dei carcerati nel nord Italia sono immigrati. E se non ci fossero le (impietose) statistiche, basterebbe non avere le fette di prosciutto davanti agli occhi per vedere cosa sta succedendo nelle piazze e nelle strade del nostro ex bel paese, grazie a gente come voi. Chi ci va di mezzo sono sempre anziani, ragazze, gente povera e per bene, gente che non si finge pauperista pontificando dall'attico in centro storico o non predica l'integrazione parlando con qualche altro avvocato nel salottino della villetta con cani e telecamere.
Ma allora se abbiamo l'attico e parliamo con gli avvocati con finti Dudù sulle ginocchia, visto che quello vero ce lo ha lei, perchè continua a scrivere su questo blog? Si rivolga con i suoi suggerimenti a chi tutela veramente i vecchietti, i poveri e le donne dai cattivissimi marocchini, islamici, e negri di tutti i tipi. Ad esempio scriva al Circolo Amici di Borghezio, che le darà tutti gli strumenti, intellettuali e pratici, per fare trionfare la Verità a cui crede.
Se i reati commessi da stranieri risultano essere circa il 25% del totale e gli stranieri in carcere sono il 75% della popolazione carceraria, ciò significa solo che gli stranieri che commettono reati vanno di fatto in carcere 3 volte di più che gli italiani.
All'anonimo/a commentatore/commentatrice delle 23.53 di ieri: da dove provengono i dati statistici citati? A quale periodo si riferiscono e a quali istituti di pena? E' sempre buona norma citare le fonti – che ne so, l'ISTAT, il DAP, il Ministero dell'Interno, quello della Giustizia??? – altrimenti potrebbero essere schedate come chiacchiere anche le Sue affermazioni. Riguardo a "quel che sta succedendo nelle piazze e nelle strade del nostro ex bel paese", vi sono aree e centri urbani ad alto tasso di criminalità – e non mi riferisco solo al Sud, di cui tutti sanno e parlano, ma anche all'operoso, onesto, prosperoso Nord (non a caso le regioni più ricche, dove girano tanti soldi, in primo luogo la Lombardia, ma anche Piemonte, Liguria, Veneto, e pure Emilia e Toscana) pesantemente infiltrato dalla criminalità organizzata (le fonti sono innumerevoli, basta leggere i quotidiani) – il cui tessuto economico e sociale rappresenta un terreno ideale, permeabile e fertile, per l'inserimento dei delinquenti non autoctoni e il proliferare di attività illegali e reati di ogni tipo. Ma si tratta, appunto, di realtà già fortemente degradate, nelle quali la malavita è ben radicata con le sue innumerevoli attività, svolte spesso sul labile confine tra legalità e illegalità, nella colpevole indifferenza o addirittura con la complicità trasversale di politici, istituzioni statali e locali, amministratori, imprenditori, forze dell'ordine. Così come in un tessuto malato e già fortemente compromesso le cellule maligne si moltiplicano più facilmente e rapidamente, è più facile che situazioni come quelle da Lei descritte si verifichino in quei contesti urbani e non: la nostra città, per fortuna, non rientra in quella tipologia. Anna V.
..o forse vuol dire che gli immigrati si rendono responsabili di reati per i quali è prevista la custodia cautelare in carcere, tipo omicidi, stupri, pestaggi, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione… Non capisco come facciate a rimanere sordi e ciechi davanti alle sofferenze degli anziani massacrati per 20 euro, delle ragazze violentate e dei giovani che devono fuggire all'estero.
Gli immigrati regolari delinquono più o meno come lo fanno gli italiani, fortunatamente poco. E’ anche vero che i clandestini sono invece molto esposti alle lusinghe di attività illegali.
Quindi, gli stranieri vanno bene… ma se stanno qui senza un lavoro rappresentano comunque un problema.
In risposta all'anonimo/a delle 17.44: parla di omicidi, stupri, pestaggi, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione come se fossero una novità, come se prima dell'arrivo in massa degli immigrati questi reati fossero sconosciuti nel nostro Paese. Ma crede davvero che l'Italia prima fosse un paradiso, un'oasi felice di legalità? O che lo sarebbe oggi se non ci fossero gli immigrati clandestini da Lei tanto vituperati? Ma quanti anni ha e dove vive? Anna V.
come si fa a opporre chiacchere a statistiche tanto chiare quanto impietose? Lei la logica l'ha studiata alle elementari? Legga qui alcuni dati statistici rilasciati dal Ministero degli interni http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/wp-content/uploads/2013/06/330214_562930637093149_1311263636_o.jpg
faccio per altro notare che si riferiscono al 2006, oggi le percentuali sono più o meno raddoppiate. Ciò significa che senza immigrati avremmo circa l'80% in meno dei reati violenti. Le pare poco? E' ora di smetterla con la retorica del buon selvaggio e pensare a salvare i poveri, le donne, gli anziani da questo cataclismi.
Guardi che i dati del Ministero dicono l'esatto contrario di quello che dice lei: i reati degli italiani sono il 75%, mentre quelli degli stranieri sono il 25%. Di questo25%, il 75% è attribuibile a irregolari. No disinformazione, prego…
qui: http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf il rapporto del ministero che mostra l'incidenza degli immigrati in tutti i fenomeni criminali. Si va da un 40% ad un 80%, a fronte di una popolazione del 6%. E si parla del 2006, ora evidentemente i dati sono molto peggiori.
Bastaaa! Chi se ne frega! I fasci sono sempre e solo fasci, inutile parlare!
Non accetti il contraddittorio?
Tipicamente fascio…..
Signor anonimo, i dati che lei riporta non sono quelli del rapporto ministerie del 2006. Mi permetto consigliarle una lettura più attenta delle 200 pagine in questione. Altrimenti è colpevole disinformazione…
A questo punto mi arrendo, si negano perfino i dati e le statistiche, oltre che l'ovvio e ciò che è sotto gli occhi di tutti, nel nome di una ideologia malata. A fronte di tale indottrinamento, non posso che augurarle di sbattere in faccia alla cruda realtà, così come sta accadendo sempre più spesso a tanti (ex) xenofili, nella speranza che questo serva a farle cambiare idea.
beh, cosa ti aspetti da gente che nemmeno di fronte all'impietosa realtà dei numeri accettà la amara verità.. Appena si sentono all'angolo iniziano a strillare "al fascio". E' un metodo per autoconvincersi di essere sempre nella ragione. Piuttosto infantile, in effetti, ma che ci vuoi fare…
Capisco che è meglio insultare e non riconoscere la propria incapacità di leggere. Ribadisco che il rapporto del MinInt del 2006 parla del 75% di reati "italiani" e 25% stranieri. Riferite la percentuale al 6% di regolari è pura disinformazione, perché il 75% del 25% dei reati è riferibile a "irregolari" ovviamente non compresi in quel 6%. Il che apre tutt'altro problema rispetto a quello segnalato dal furbetto che usa i numeri a suo mero tornaconto. Altro che ideologia!
Chi legge questi commenti può facilmente controllare chi usa i numeri a proprio piacimento e chi li utilizza seriamente. Si prenda il link giustamente proposto dall'anonimo: http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf
E' un malloppo che contiene tante informazioni utili. Si leggano sull'argomento le pagine 353 – 361 e si osservino con attenzione gli "specchietti", premurandosi di leggerne il titolo.
E poi si affrontino le vere domande, senza assurde fobie e senza in-coscienze. Preso atto della sostanziale "parità" tra reati commessi da italiani e stranieri con "regolare" permesso di soggiorno, come affrontare il "problema" dell'immigrazione "irregolare" da una parte tenendo presente che le persone che arrivano sono appunto "persone" sofferenti, alla mercé delle mafie internazionali che gestiscono traffici incontrollabili anche dalle più grandi potenze; dall'altra rafforzando una legalità in grado di garantire a tutti (compresi gli stessi immigrati, ovviamente) sicurezza e rispetto delle regole? Questo è il vero problema politico, non il delirio razzista di chi vuole fare di ogni erba un fascio. Già, un fascio…
la solita politica del no. No ai CPT, no alla bossi fini, no ai tribunali, alle carceri, agli eserciti e alle frontiere, no alla proprietà privata ecc. Siete fuori tempo massimo, scollegati con la realtà. Ci sono 3 milioni di disoccupati, i giovani fuggono disperatamente dall'Italia, i divorzi superano i matrimoni, la gente non fa piu figli… Continuate pure…
Beh, caro anonimo delle 21.33: tutte le situazioni da lei denunciate si sono verificate nel tempo (e in parte a causa) dei suoi sì: alla Bossi Finì, alle frontiere, alla proprietà privata, alle carceri ecc ecc. Che non sia lei quello sconfitto dalla storia?
la proprietà privata?
perchè lei direbbe no alla proprietà privata?
Forse ha ragione, tutto è di proprietà di tutti … si si forse è l'anonimo delle 21.33 lo sconfitto dalla storia…
I divorzi superano i matrimoni? Fosse solo quello! Ho notato che i giovani, anche donne, hanno rapporti sessuali prima dei 25 anni, spesso usano protezioni nei rapporti, non arrivano vergini al matrimonio. Ma ci rendiamo conto di che società diamo ai nostri figli?
Proprio oggi leggevo la notizia delle tredicenni che si prostituiscono nei bagni della scuola.. diciamo che la sua non troppo fine ironia lascia il tempo che trova, a leggere dove ci ha portato il vostro sogno progressista.
Il "nostro sogno progressista" o non piuttosto un trentennio di sottocultura distribuita a piene mani dalle televisioni commerciali, che hanno diffuso in una parte della popolazione – purtroppo con successo, occorre riconoscere – un modello di donna/velina/starletta che ha fatto presa su milioni di ragazzine, per le quali il massimo della vita sembra essere proprio assomigliare alle loro "eroine"? Anna V.