Il 4 novembre porta il ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale e offre i più bei colori dell’autunno. Un percorso da non perdere, in particolare nelle prossime settimane, è quello che consente di raggiungere il grande Monumento – Museo di Cerje, recentemente inaugurato e aperto al pubblico. Dalla città di Gorizia si può facilmente arrivare con l’automobile, ma anche – meglio! – con la bicicletta, risalendo da Miren (Merna) verso Opatje Selo: due chilometri di tornanti e sulla sinistra si vede un parcheggio. Chi ha gambe e tempo può procedere a piedi e seguendo le ottime indicazioni storico-naturalistiche può letteralmente immergersi nelle malinconiche “reliquie” della “grande guerra”; ma si può andare avanti anche con l’auto o la bici, lungo una ben tenuta strada non asfaltata che giunge fino al manufatto. Il Museo è molto bello e il personale che lo custodisce (meglio verificare orari e disponibilità) è assai gentile: al pian terreno la volta riproduce la posizione delle stelle, nell’istante del passaggio dal 25 al 26 giugno 1991, data dell’indipendenza della Slovenia. Al centro della sala, la copia di una pagina dei Brižinski Spominiki, i più antichi manoscritti in lingua slovena. Al primo piano, tra suggestive immagini relative ai combattimenti nella zona, è data la possibilità di assistere a un documentario in diverse lingue che consente di pensare al grado di sofferenza patita dal popolo sloveno tra il 1914 e il 1918. Al secondo piano, una mostra fotografica sull’andamento del fronte; dal terzo e dall’ultimo – ancora in via di allestimento – ci si può godere una vista impareggiabile che spazia da Trieste a Monfalcone, dalla Pianura Friulana alle Alpi Giulie, dal Triglav alla conca goriziana e ai paesi della Valle del Vipacco. Un bel sentiero consente di proseguire oltre il monumento e percorrere tutta la lunga dorsale del Fajt (Faiti): ma questo è un altro discorso, da riproporre in primavera…
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