Dura da Natale a Santo Stefano: così dicevano una volta per indicare un’azione di scarsa importanza e di breve memoria.
Certo andranno ben oltre il Natale le forti parole del Vescovo di Roma Francesco, con l’invito a credenti e non credenti, rispettivamente a “pregare” e a “desiderare” la pace nel mondo, impegnandosi “artigianalmente” a costruirla ogni giorno; e con l’appello affinché gli immigrati “siano accolti” e non si debbano verificare “mai più” tragedie come quella recente di Lampedusa.
Non oltrepasseranno Santo Stefano invece i tanti pranzi di Natale “mediatici”, dove i poveri poveri si sono visti preparare il cibo e servire a tavola da presuli, ministri e politici “by-partisan”, particolarmente sensibili al ticchettio delle fotocamere e al ronzio delle penne sui taccuini dei giornalisti. Il messaggio non è entusiasmante: in tempo di crisi, la soluzione non viene dalla democrazia rappresentativa, ma dal privato sociale meglio organizzato e meno impedito dai vincoli delle burocrazie.
Ancora auguri a tutti, si procede verso la casella successiva, le sintesi dell’anno trascorso e i buoni propositi per quello a venire. Una buona, breve lettura per l’occasione: il sempre attualissimo Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere, del solito, pensoso, grande e vecchio amico Giacomo…
ab
Nadàl zata di gjal, Pifanìa zata di strìa.
cosa vuol dire?
Vuol dire: Natale zampa di gallo, Epifania zampa di strega, in friulano.
E' un proverbio friulano
E' un proverbio friulano
Un proverbio per dire cosa? Sembra messo lì senza senso.
E invece un senso ce l'ha, basta pensarci un po'.
tanto va la gatta al lardo che….
anzi …..
sotto la neve pane…. sotto la nebbia …..fame…
..sotto la neve pane, sotto romoli salame con i botti che ci fa venir i timpani rotti, fa scappare cani e gatti e spaventa i matti.
Nadal zata di gjal vuol dire che a Natale le giornate sono corte come una zampa di gallo, Epifania zata di stria vuol dire che le giornate si sono già allungate come la zata della Befana, la strega. In "Da Natale a Santo Stefano" (titolo del post") l'autore vuole indicare col proverbio un periodo molto breve (un giorno) mentre il proverbio friulano comprende un periodo più lungo, tredici giorni, durante i quali le giornate si allungano sensibilmente. E' un'osservazione di chi, come i contadini, è (era) attento ai cambiamenti atmosferici e al susseguirsi delle stagioni perchè influiscono sul suo lavoro. Oggi in parte si può notare questo interesse mai sopito degli uomini nel successo che hanno le previsioni del tempo o le notizie meteo. Per cui chi ha scritto il proverbio friulano vuole probabilmente anche riferirsi alla proposta di ab di leggere il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere. Basta come spiegazione? Comunque si potrebbe continuare…