Il tavolo dei relatori, con Silvia Stener, Marina Osenda, Matteo Roiz, Roberto Declich e Antonio Svezia |
Uno scorcio del pubblico |
Martedì sera al Kulturni Dom, ha preso forma la realtà dell’Associazione LIBERA nella provincia di Gorizia. E’ stato un incontro pieno di sensazioni. Anzitutto la soddisfazione per la nascita, sul nostro territorio, di un “gruppo di gruppi” che ha come scopo la denuncia dell’ingiustizia e l’educazione alla legalità: la referente regionale Marina Osenda ha ampiamente illustrato finalità e metodi di Libera, a livello nazionale e locale. Poi la preoccupazione per un fenomeno tutt’altro che assente dal panorama del FVG: Antonio Svezia ha illustrato la sua documentata tesi relativa proprio alla diffusione della criminalità organizzata in quella che tuttora molti si ostinano a considerare “un’isola felice”. Ancora, la sicurezza di un cammino intrapreso: il racconto di Roberto Decliche ha permesso a tutti di sentire come da parte delle forze dell’ordine e delle persone più sensibili sul territorio, il fenomeno non è sottovalutato, ma seguito con preoccupazione e competenza. E infine l’incontro ha suscitato grande emozione, soprattutto nel corso dell’ultimi intervento, quello di Silvia Stener, nipote di Edi Cosina, agente di scorta ucciso nell’attentato di Via D’Amelio a Palermo: con parole semplici e toccanti, ha consentito a tutti di entrare nel “vissuto” di una storia familiare così determinata dal terribile evento dell’estate 1992. Una parola particolare va al moderatore del dibattito, colui grazie al quale il tutto si è realizzato, Matteo Roiz, che con il suo entusiasmo, la sua serenità e la competenza ha aperto uno squarcio di luce e di grande speranza sul mondo giovanile goriziano. La presenza del vice-Questore, del Capitano dei Carabinieri e del Presidente della Provincia, insieme ai messaggi augurali del Prefetto e dell’Assessore del Comune di Gorizia, hanno dimostrato il grande interesse delle istituzioni per questa nuova tappa della cultura della legalità cittadina. Il prossimo appuntamento di Libera è la “Memoria ed impegno nel ricordo della vittime della mafia”: un evento che si terrà per la prima volta anche a Gorizia, in via Garibaldi, davanti al Teatro Verdi, venerdì 21 marzo, alle ore 17. Tutta la cittadinanza è invitata ad intervenire.
Abbiamo visto quello che è successo a Monfalcone, dove la situazione era già stata denunciata da anni. Caporalato, paga globale, umiliazioni continue verso i lavoratori, ditte che falliscono, scappano e lasciano a piedi l'operaio. La situazione dei subappalti del cantiere è un terreno di coltura ottimo per le mafie, che magari possono spostare lavoratori qui al nord, se ci sono dei problemi al loro paese. Le cose vanno dette, purtroppo c'è sempre stata grande tutubanza ad una lotta decisa, sia perchè senza Cantiere la città muore, sia per non esasperare tensioni sociali. Però ormai o si pone mano al sistema degli appalti o le cose peggioreranno in tutta la provincia.