Di tutto si può dire di Renzi, tranne che non si stia dando da fare. Tutto si può criticare, tranne la volontà di imprimere un’accelerazione, sulla strada di riforme che tutti ritengono urgenti e indispensabili. Detto questo, è insostenibile la sua permanente minaccia, ripetuta di fronte a qualsiasi obiezione: se non così me ne vado, o così o l’Italia va in rovina, o così o non c’è alternativa…
Nell’ultimo caso, la posizione espressa dal Presidente del Senato Grasso sembra alquanto ragionevole: che senso ha creare un organismo, le cui funzioni devono ancora essere determinate, non legittimato da alcun consenso popolare? Se ad esso venisse conferito un reale potere legislativo, si avrebbe un nuovo soggetto istituzionale non eletto da nessuno, accanto al Governo, che è però scelto dal presidente della Repubblica sulla base dei rapporti di forza determinati dalle elezioni. Se non avesse tale potere, si tratterebbe di un inutile carrozzone, funzionante a seconda degli emolumenti previsti per garantirne l’esistenza.
I dubbi di Grasso non toccano dogmi e verità intangibili, peraltro inesistenti nello spazio della democrazia, ma propongono ciò che è proprio di un’attività parlamentare: la discussione, il confronto, la costruzione insieme di percorsi e proposte.
Fa un po’ impressione inoltre che Serracchiani inviti Grasso all’imparzialità, nel rispetto delle scelte del Partito grazie al quale riveste la seconda carica dello Stato. Tale richiamo conferma l’impressione degli ultimi mesi: ci si siede sugli scranni alti della politica nazionale nel rispetto delle scelte interne del Partito Democratico, della quale il presidente del FVG è ora vice-segretaria nazionale, non nel rispetto delle scelte dei cittadini. E’ vero che questi ultimi, almeno tanti di loro, sembrano entusiasti dell’attivismo di un premier che nessuno ha votato e sembrano incoraggiare il suo cipiglio antipartitico: tuttavia il suo atteggiamento da “il capo ha sempre ragione e se qualcuno ritiene che non sia così se ne vada”, non depone a favore di un’autentica democrazia.
ab
il capo ha sempre ragione, che poi è la stessa ragione di B e se qualcuno ritiene che non sia così se ne vada e B non se ne va: avanti PD portateci assieme a B nel baratro più profondo…
Renzi da buon (ex???)democristiano, ora è approdato dalle sponde del Thames (Tamigi) nelle cerchie di T.Blair. Quello che con Bush e Silvio B. si dette da fare per far la guerra in Iraq e rovesciare Saddam. E' un socialista LIBERALE, somigliante ai più nostrani che stanno sparsi nel NCD
e in F.I., che quì non mi perito di nominare, ricordo solo che intanto stiamo pagando ogni anno le spese per quelle guerre inutili, e che forse la crisi che attraversiamo da anni e che non finirà se non nel 2019, è originata da quelle guerre incancrenite, che ora rischiano di allargarsi all'est ucraino. Chissà che ne dirà la Governatrice Debora così protesa a difendere la specialità del F.V.G. in epoca di spending review.
Buona sera da Anonymus de Anonymis.