Mentre ancora incerto è il futuro dell’Istituto di Musica, sul portone di Palazzo De Grazia in via Oberdan compaiono ogni giorno nuove scritte. Al di là delle opinioni che ciascuno può essersi fatto sulla vicenda, le parole dimostrano un attaccamento alla scuola che non può essere sottovalutato. Perché non cogliere l’occasione della prossima consegna del premio Ilario e Taziano 2014, conferito quest’anno – questa volta molto, davvero molto meritatamente! – a Fabio Beltram, per una semplice menzione d’onore allo storico istituto goriziano? Potrebbe essere un modo per coinvolgere i cittadini in una vicenda artistica e culturale che riguarda tutti… coloro che sanno ancora sognare.
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Vietato calpestare i sogni…
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Molti augùri a quanti sono impegnati nella battaglia per salvare l'Istituto, simbolo della tradizione musicale della nostra città. Però credo che nel recente passato si siano lasciate sfuggire delle importanti occasioni per rivalutarlo. Penso all'esperienza di Glauco Venier, che negli anni '90 formò una classe di Jazz che rese prestigio all'intera città: esperienza che non venne valorizzata, tanto che poi l'artista decise di spostarsi altrove. Penso che una qualsiasi realtà culturale per sopravvivere, oggi, non possa solo fare affidamento sui contributi pubblici, ma debba anche puntare su qualità e originalità, e offrire qualcosa di competitivo. Scusate la schiettezza.
dc