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Ti trovi qui: Home / cultura / A Pevma, una festa tra speranze e motivi di inquietudine

A Pevma, una festa tra speranze e motivi di inquietudine

25 Aprile 2014 by Andrea Bellavite 3 commenti

Commemorazione partigiani di Pevma

Saluto iniziale a Pevma

La medaglia di cartone

Un brutto episodio ha inquinato la sostanzialmente tranquilla Giornata del 25 aprile nel Goriziano. Qualcuno ha appeso di notte tre “medaglie” di cartone al monumento partigiano di Pevma. Probabilmente si tratta di semplice stupidità, ma non si deve sottovalutare la crescita di un clima culturale caratterizzato da ignoranza e denigrazione dei valori della democrazia. Il fatto, rilevato all’inizio della cerimonia, non ha turbato gli animi e anche a Pevma il ricordo dei caduti della Resistenza è stato particolarmente toccante. I canti e i bellissimi testi magistralmente letti dai bambini delle scuole elementari slovene di Gorizia e Pevma, hanno creato un clima di intenso raccoglimento e suggestione.
Oratore ufficiale è stato Igor Komel. Ecco la conclusione del suo discorso, tenuto prima in lingua slovena poi in italiano: Nel predisporre il discorso cercavo pure l’anello di congiunzione tra il 25 aprile – Giornata della resistenza e liberazione con l’eretico Primož Trubar, con lungimirante poeta sloveno Francè Prešeren, con il 300° anniversario della rivolta contadina dei Tolminotti e con le tragedie della prima guerra mondiale, che hanno in modo atroce segnato le nostre terre sulle rive dell’ Isonzo – Soča. Cento anni fa infatti scoppiava la prima guerra mondiale, lasciando sul campo più di 10 milioni di morti e 20  milioni di feriti, mutilati e invalidi. Inutile strage, avventura senza ritorno… Cent’anni dopo la prima Grande guerra..e 69 anni dopo la seconda grande guerra è nostro dovere inaugurare, anche d’innanzi  alnaš spomenik – al monumento caduti di Piuma, Oslavia e San Mauro, una nuova epoca, l’era della Grande Pace.

25 aprile 2014 – Giornata della resistenza e liberazione… La resistenza oggi si chiama non violenza,convivenza, diritto all’istruzione e alla sanità; la liberazione oggi si chiama disarmo, giustizia, solidarietà, diritto al lavoro…ma oggi consentitemi..si chiama pure O BELLA CIAO…
Hvala – Grazie
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Archiviato in:cultura, politica

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Commenti

  1. Anonimo dice

    26 Aprile 2014 alle 5:48

    …a proposito di "medaglie": mi sembra che questo gesto rappresenti perfettamente una certa destra goriziana(e vorrei dire i fascisti in generale)…che da un lato utilizza la stampa compiacente ed altri media per sparare c…..e ed elemosinare consenso(sic), dall'altro striscia per le strade di notte per compiere questi gesti vigliacchi…i due lati della stessa vergognosa medaglia:la loro.
    W IL 25 APRILE! W I PARTIGIANI!!
    m.n.

    Rispondi
  2. Anonimo dice

    26 Aprile 2014 alle 6:29

    Ma cosa è successo da quel 25 aprile in cui nacque l'Italia che amiamo e per cui continuiamo a resistere e oggi, con Napolitano che dice "Fanno onore all'Italia i nostri due marò …”
    Propongo Igor Komel presidente della repubblica!

    Rispondi
  3. Gabriele Grego dice

    26 Aprile 2014 alle 7:01

    Chia ha appeso quelle medaglie di cartone è un imbecille : grazie al 25 /4/45 m si può esprimere il proprio dissenso in maniera pulita "democratica " , si può mandare uno scritto o una mail ad un giornale etc etc , se non ci fosse stata la Liberzione , le opinioni dissenzienti non si potevano esprimere , si finiva in galera , al confino o giustiiati . Chi ha fatto quei cartoncini ha dimostrato l'intima vigliaccheria che ha sempre animato la destra , incapace di proporre altro che reazione e non proposizione sociale ,

    Rispondi

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