Come l’acqua del Timavo, gli ascensori al Castello di Gorizia entrano ed escono dalle grotte del dibattito politico cittadino: periodi più “caldi” alternati a lunghe pause di silenzio e invisibilità.
La notizia di ieri riesuma la questione, peraltro da nessuno dimenticata vista la candida ferita che deturpa il versante occidentale del Colle nobile: la Soprintendenza ha dato l’ok, possono riprendere i lavori, si costruirà il passaggio ipogeo sotto le riscoperte mura medievali. Il sindaco Romoli convoca in fretta e furia una conferenza stampa dove – almeno stando a ciò che riportano oggi i giornali – sembra riproporre esattamente le parole di sette, cinque, tre e un anno fa, aggiornando via via i tempi di costruzione.
Gli ascensori saranno pronti “fra la fine del 2014 e l’inizio del 2015”, dice oggi, senza naturalmente sottolineare il ritardo di ben tre anni sulla tabella di marcia – ammesso e non concesso che la sua ennesima previsione stavolta si realizzi. Riguardo ai costi di gestione, ovviamente, neanche l’ombra: anzi, alla legittima domanda se ci si sarà bisogno di un ticket, la risposta è vaga, “presumibilmente sì”. Come a dire che non ne ha la minima idea. Sui costi ancora da sostenere, il nulla: secondo il Sindaco il cambiamento del progetto non “dovrebbe” comportare ulteriori spese rispetto al progetto originaria, nessuno sbilanciamento su quanto sia costato il blocco per un anno dei lavori, dopo il prevedibile e previsto ritrovamento dei manufatti medievali.
Nessuna traccia del rapporto costi/benefici, nessuna indicazione relativa al’interrogativo pressante: “ma ci sono i soldi per completare l’opera, dato il gigantesco ritardo accumulato?” Piuttosto, le solite boutade: gli ascensori, che le masse di turisti potranno raggiungere dopo un percorso a piedi più lungo di quello necessario ad arrivare alla stazione di partenza, “non serviranno solo chi viene da fuori, ma anche gli abitanti di Borgo Castello”! A pagamento, “presumibilmente”.
e non è nemmeno chiaro perchè l'opposizione sia così silente davanti a questa montagna di ritardi, sprechi di soldi, progetti ufo come l'ipogeo.