Ben 5000 visitatori nei primi 110 giorni del 2014 al Castello di Gorizia, con un notevole incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi sono i dati forniti dal Comune intorno al successo del maniero cittadino. Un po’ di calcoli dovrebbero indurre a un po’ di prudenza.
In primo luogo, l’anno scorso, l’accesso al castello era fortemente penalizzato dai lavori, prima quelli che hanno interessato la salita, poi quelli nel Borgo e intorno al Piazzale Seghizzi. E’ quindi logico attendersi il ritorno a numeri più consoni alla media degli anni precedenti.
In secondo luogo, il dato indica che la media dei visitatori non ha superato quella dei 50 al giorno, “numero” sconfortante se indicasse un tasso tendenziale annuo, che si assesterebbe intorno alle 20.000 unità. Naturalmente non è così ed è logico attendersi nei mesi estivi un ben più consistente afflusso turistico, prevedibilmente intorno agli ordinari 40mila visitatori annui, ai quali il Castello è “abbonato” da mo’.
Questa osservazione porta a trarre due conseguenze.
La prima. Supponendo che meno della metà dei visitatori potrebbe essere interessato a sborsare qualche euro per superare i 70 metri di dislivello con l’utilizzo degli ascensori, questi sarebbero utilizzati mediamente da 50 persone al giorno, il che – tradotto in termini orari -significa circa 5 persone all’ora. In altre parole, si spendono diversi milioni di euro per costruire gli ascensori (ormai, con un ritardo di ben oltre due anni sulla tabella di marcia, è impossibile ricevere ragguagli precisi su quanto sono costati finora e su quanto costeranno ancora); si spenderanno almeno 200mila euro per la loro manutenzione annua (sempre che non si debba prevedere anche la spesa del’eventuale personale), per un afflusso di 5 persone l’ora. Senza contare che per rientrare nelle spese, sarebbe necessario prevedere un costo di biglietto intorno ai 10 euro!
La seconda. Non è con gli ascensori, né con i proclami o con le percentuali fluttuanti che si creerà l’interesse turistico per il Castello di Gorizia, ma con adeguati programmi di valorizzazione culturale. L’altra sera il Castello e la Chiesa di Santo Spirito hanno fatto da cornice alla Via Crucis cittadina: erano presenti centinaia di persone, dimostrando che le strutture sono più che adeguate ad immaginare un ambizioso progetto di rilancio, attraverso iniziative in grado di coinvolgere la città e “attrarre” turismo.
Ma per il momento, nonostante il prevedibile via vai legato all’occasione occasione del Centenario della Prima Guerra, niente si vede all’orizzonte, neppure la valorizzazione della passeggiata esterna, che per i visitatori potrebbe essere il primo e migliore approccio per rendersi conto con un unico colpo d’occhio dei tragici “luoghi” del conflitto.
E' proprio così. Ci vorrà l'ennesimo intervento della magistratura contabile (vedi conference center) per dare una scossa a questa città che dorme sonni profondi.