Sabato 10 maggio si svolgerà a Ljubljana la 58ma “Pot ob žici”, “Marcia lungo il reticolato”. Si tratta di un evento amatoriale e sportivo, proposto per conoscere il percorso dell’enorme recinzione che circondò Lubiana durante la seconda guerra mondiale, realizzata dagli italiani per il controllo militare della capitale slovena quando l’Italia Fascista si spartì il territorio sloveno con la Germania Nazista. Tale opera aveva di fatto trasformato un’intera città in campo di concentramento, dal quale era vietato uscire. Lungo il percorso si incontra anche la Gramozna Jama, una cava abbandonata dove furono fucilati per rappresaglia dai fascisti più di cento cittadini lubianesi: un sobrio monumento ne ricorda i nomi e la storia. Un gruppo di goriziani parteciperà alla “marcia”, che coinvolge ogni anno circa 30mila persone su percorsi vari, di 35, 29 e 12,5 chilometri. Chi ne vuole sapere di più, può trovare tutte le informazioni sul sito: http://remote.timingljubljana.si/pohod/Program.aspx
Come mai di questo non si è mai saputo nulla sulla cronaca cittadina? Tutta questa vicenda è così poco importante per la storia di Gorizia e dell'Italia? Non sarebbe più utile alla memoria sapere anche queste pagine di storia? O è più comodo ricordarne solo altre?
Ma cosa ci si aspetta dal Capo Redattore Covaz? Solo quello che "conviene" a Romoli ed associati (infatti il Castello e l'attrazione turistica non manca mai).
Credo sia una bella occasione per conoscere un altro aspetto dell'occupazione italiana di cui purtroppo anche nelle scuole si sa poco o nulla, eppure è un avvenimento incredibile: reticolato per chilometri per fare meglio i rastrellamenti, lampade per illuminare le vie e caccia all'oppositore. Quando si pensa a questi avvenimenti è necessario entrare nel clima di tragedia che li segnano.
Purtroppo le cose stanno così. Un ulteriore conferma che sulla stampa locale certe cose non passano e che la città resta disinformata, la si ha anche dall'ultimo rilevante avvenimento svoltosi in città. La celebrazione officiata dai due vescovi di Gorizia e di Capodistria nella chiesa di San. Ignazio sabato 26 aprile, in ricordo dell'esecuzione avvenuta nella piazza antistante, la piazza Grande il Traunik, dei tolminotti trecento anni fa. La chiesa era gremita di persone provenienti di qua e di là del confine. La celebrazione si è svolta in sloveno, seguita con molta devozione e partecipazione dei presenti ed egregiamente accompagnata da una cantoria piena con oltre ottanta coristi che hanno accompagnato la liturgia con un ottima esecuzione e scelta di brani.
Ma la cosa che lascia ancora più perplessi, è il silenzio del settimanale diocesano, su una storica e non marginale celebrazione, nonostante la presenza dell'arcivescovo di Gorizia.