Come lettura per il week end, ecco un nuovo racconto di viaggio che con grande disponibilità viene proposto, ancora una volta, da Vito Dalò:
Quando il mio amico Sergio di Trieste propose di andare in viaggio in Vietnam, accolsi l’idea con entusiasmo. Nella mia gioventù ho pensato al Vietnam come gli ebrei avevano ammirato Davide dopo la vittoria contro il gigante Golia.
Ho un legame particolare e simbolico con il Vietnam. Sono sempre stato dalla parte di tutti coloro che si liberano dalla schiavitù, dalla dittatura, dalla soggezione a qualsiasi potenza. Giovanissimo, nella mia terra ho partecipato a manifestazioni di protesta contro l’occupazione di questo orgoglioso Paese.
Il mio rapporto con il Vietnam ha a che fare anche con il simbolismo della mia data di nascita. Era il 1954, l’anno in cui i “partigiani” vietnamiti umiliarono la Grandeur Francese. L’imprendibile caserma di Dien Bien Phu, occupata dai francesi, fu espugnata e dopo un secolo di conquiste coloniali in quella parte dell’estremo oriente, i francesi dovettero fuggire rapidamente dal Vietnam. Subito dopo fu la più grande potenza economica e militare del mondo a volerci provare, per dimostrare la loro forza e non solo. Ma anche loro furono costretti a darsela a gambe levate. Un piccolo Paese, quasi disarmato e popolato da povera gente, diede una straordinaria lezione di strategia militare alla ricca e potente nazione americana.
Lo stratega vietnamita era un contadino, lento nei movimenti e di poche parole. Si chiamava Ho Chi Min, ma tutto lo chiamavano “Zio Ho”. Anche noi, giovani occidentali, lo ammiravamo e lo acclamavamo nelle piazze del mondo. Si racconta che una volta un guerrigliero militante vietnamita tornò da un villaggio e lo avvisò che non c’era molto da organizzare, con quella gente pacifica: “Sono dei buddisti arretrati che passano il giorno a meditare”. Zio Ho rispose: “Vada a meditare anche lei!”.
In Vietnam ho visitato molti luoghi in cui questo straordinario uomo ha vissuto, ed in modo particolare il piccolo villaggio della madre, Hoang Tru, nella provincia centro settentrionale di Nghe An dove è nato. Ho potuto vedere anche i vari luoghi nei quali si nascondeva. Ho percorso tutto il Vietnam, da Saigon ad Hanoi, solo per respirare il desiderio di autonomia e di libertà di un popolo coraggioso.
Bellissimo racconto!!
nicola
Grazie Nicola, ma non è bellissimo è solo una esperienza di viaggio durante la quale si conosce, si capisce e si apprende ….come ho sempre detto ho imparato molto viaggiando con lo zaino in spalla senza sapere dove avrei dormito, dove avrei mangiato e chi avrei incontrato…vito dalò