Il Blog del Forum Gorizia
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che noia questi pistolotti piagnucolosi fuori tempo massimo… Ormai i problemi sono altri, immigrazione incontrollata, conseguente crollo dei salari e perdita di posti di lavoro, criminalità..
E avanti con il benaltrismo!!!!!!
invece bisogna in continuazione e ogni giorno ricordare questi fatti, sono altri che piagnucolano non il presidente Primozic. Per quanto mi riguarda, nel mio piccolo, continuo a parlarne in casa, fuori per la strada con persone, amici, conoscenti, affinchè la memoria resi viva. Smrt fazismu.
Paolo Nanut Standrez pri Gorici
Qui in città funziona così: se stai buono e cuccio e cerchi di farti accettare dai poteri (ex) forti, se sei sempre educato e gentile, soprattutto responsabile, moderato, rispettoso, equilibrato, se non dai mai ragione a nessuno perchè tanto tutto è relativo, se ti fai gli affari tuoi, vai bene: puoi anche sperare che ti diano una pacca sulla spalla. Ma se osi affermare un'altra identità di Gorizia, se osi dire che gli sloveni sono stati perseguitati per venti anni, se pensi che la classe politica goriziana ha governato per 70 anni grazie alla rendita di posizione dell'anticomunismo, senza brillare eccessivamente per meriti propri, allora ti mettono il medaglione del traditore, infoibatore, sanguinolento oppressore dei popoli. Se l'ANPI si fosse limitata a fare l'alzabandiera in piazza Vittoria, ancora ancora, ma visto che ha alzato la cresta, e ha parlato dei fucilati al castello, bisogna darle giù. Le terghe devono essere incomprensibili. "Onore ai morti" "Rispetto per i martiri". Così uno non sa se si parla di cristianesimo o di resistenza.
Mi venivano in mente le terga, francamente. Comunque volevo dire targhe.adg
L'intervento del presidente dell'ANPI di Gorizia, che compare oggi anche su "Il Piccolo", rischia per come è scritto di portare nuova acqua al mulino della destra. Provo a mettermi nei panni di uno di loro (Ziberna od altri): il testo è linguisticamente poco fluido e contiene alcune espressioni facilmente impugnabili, dal loro punto di vista. Ziberna fece un distinguo fra partigiani bianchi e partigiani comunisti – e a Porzus ai primi andò male -, accusando questi ultimi di tradimento, vocabolo usatissimo dalle sue parti, anche quando è citato applicando ad altri categorie proprie. Egli quindi non si esprime in questo modo riguardo "tutta ed anche unica Resistenza (…) dove tutti i partigiani italiani e sloveni hanno combattuto nell'esercito popolare di liberazione jugoslavo". Appunto: e i partigiani non comunisti? E quelli comunisti, ma non allineati con i titini? Un'altra obiezione all'intervento potrebbe essere la mancata citazione o presa di distanza dagli assassinii dei famosi quaranta giorni. Se poi essi fossero inclusi fra gli "errori" citati nell'ultimo capoverso, la reazione sarà certa da parte di chiunque, non solo di destra, se si definiscono così centinaia di sparizioni. Uscendo dai panni di questo ipotetico soggetto, concordo perfettamente sul dato che l'Italia mai ha risposto dei propri crimini di guerra, in Europa ed in Africa, né ha chiesto scusa, e sull'evidenza che ogni località d'Italia, dallo sbarco in Sicilia in poi, ha la sua data di liberazione. Perché l'ANPI non insiste sul fatto che stucchevolmente qui ogni 25 aprile dobbiamo leggere queste sottolineature sulla data, che è stata fissata convenzionalmente (insurrezione di Milano) per tutta l'Italia? Perché non fa notare che parlare di "a guerra finita", come se essa fosse stata una partita con un arbitro che fischia e non invece la distruzione di tutte le regole, è intellettualmente un imbroglio? Perché non fa notare che il sindaco "di tutti" si permette di non presentarsi ad una festa nazionale, ma mai sarebbe assente, nemmeno con 42° di febbre, il 10 febbraio, il 27 marzo, il 3 maggio e il 16 settembre? Perché l'ANPI non si rende conto e non riconosce che l'esercito "di liberazione" jugoslavo non è stato solo parte del fronte alleato contro nazisti e fascisti, ma anche la mano assassina di un'altra ideologia, che, piaccia o no, ha traumatizzato una moltitudine di famiglie italiane e jugoslave? Se essa continua a esprimersi nei soli termini di contrapposizione al nazifascismo e di conseguente "liberazione" da esso, la destra continuerà a vedersi porgere argomenti su un piatto d'argento e ad usare ancora e ancora la storia come un randello sulla nostra povera città. E ne abbiamo abbastanza.
Mi dispiace di dissentire. Non posso entrare sulle controverse vicende di Porzus,si starebbe tre ore, sappiamo che c'è una ricca bibliografia in proposito e segnalo la ristampa del libro di Cesselli, ma sulla questione di dare argomenti alla destra. Questo è il refrain che sentiamo da decenni. La destra, come si è visto in tutti questi anni, non ha bisogno di argomenti. Da sempre riceve il battaglione Mussolini, nega gli spazi all'anpi, non si pone il problema. Dobbiamo dividerci noi tra buoni e cattivi? il bilancio storico lo faccio pensando insieme a persone serie e riflessive che possono comprendere la tragicità di quel periodo, il dramma che passarono quei giovani di 20 anni a combattere senza esperienza, e con la prospettiva della tortura nella caserma Piave o alla Risiera, gli sloveni a combattere contro fascisti, nazisti e domobranzi. Ci furono errori? Certo, ma creati, alimentati e cercati da chi ha oppresso per 20 anni un popolo e ha negato pervicacemente questo fatto. Io non accetto lezioni da chi nega l'esistenza di un rapporto tra fascismo e atti violenti del 45. Io non giustifico quegli atti (vorrei averne piena conoscenza con una ricostruzione storica seria che non si limiti a quella fatta con il lapidario, dove molti nomi sono inseriti in modo errato) ma li posso comprendere nel loro dramma a partire dal clima generato da una dittatura e da una guerra. Facciamo tutti un passo indietro. Accusiamo la Germania? E noi come abbiamo ricostruito la memoria dei campi italiani, delle imprese d'Africa, delle leggi razziali? Pensare che essendo miti la destra comprenderà significa essere fuori dalla realtà storica della nostra città. E poi che mitezza? Sono altri che mettono i medaglioni, noi non abbiamo lordato nessun monumento! Sullo stile della lettera, non mi permetto di giudicare i gusti letterari dell'anonimo. Non gli piace Promosig? Legga Trubar. adg
Non ho mai parlato di mitezza, che non mi appartiene, bensì di argomentare facendo uscire la destra dalla tana, non facilitando ad essa la loquela. E non mi sono mai permesso di far commenti che neghino dei legami tra l'oppressione fascista su sloveni e croati e le vicende della primavera del 1945. Inoltre ho citato gli "errori" come paiono comparire nella lettera dell'ANPI, non in considerazione di quelli che chiunque commetterebbe in circostanze come quelle passate. Anche la Di Gianantonio, che non di rado ho letto ed apprezzato, rischia di leggere nelle mie parole ciò che non c'è.
Mi scuso se non ho del tutto capito ma ribadisco che il problema non è fare uscire la destra dalla tana. La destra è da un bel po' fuori dalla tana e legittimamente agisce. Il problema è che la sinistra non esce dalla tana e che, a mio parere modesto, ha passato molti anni con la filosofia del "scuseme se esisto". Ora la questione è questa: ha pagato questo atteggiamento a livello politico? A mio parere no. Preso atto di questo ognuno faccia il suo mestiere. Non mi scandalizzo affatto di ciò che pensano i rappresentanti della destra, mi scandalizza di più che in questo dibattito non entrino mai altre forze, culturali e politiche, con la scusa che tanto sono le solite cose. Invece è tutta la stessa cosa: o si è sempre con il cappello in mano o si alza la testa non per dare capocciate ma per respirare almeno un po'.
Penso che la sinistra a bene uscita dalla tana, nel '96, con Prodi, D'Alema, Bertinotti, Diliberto, Veltroni e altri ancora…
Poi si è autoricacciata…. nella tana…
Prima con il siluramento del Professore, poi con con la nomima a capo del Centro Sinistra di Rutelli…. ((Rutelli?…. (…..?….)…))… (….sic…)mandato a "sbattere il muso" duramente con il Cav… nelle politiche del 2001..
Ricordate nel comizio finale pre-elettorale?= Rutelli da solo sul palco… D'Alema e gli altri in disparte a parlottare tra di loro…Veltroni appena andato a fare il sindaco di Roma…
L'anno dopo – consegnata letteralmente l'Italia nelle mani di "zio Silvio" sembrava il turno di Cofferati, il "CINESE", 3 milioni – tre in piazza a Roma dopo un anno di governo Berluisconi: la nuova via del Cinese, la strada di Cofferati…
Passa un annetto …. sparito anche lui, a fare il sindaco di Bologna, il problema era Bologna a Guazzaloca, il macellaio Guazzaloca, non l'Italia da governare….
boh….
E noi votiamo! (detto alla Totò)
Dopo il "bel" Rotelli, ora il "giovane" Renzi.
boh ….
Al Governo senza essere eletto…