Estate terribile, altro che vacanze!
Le due vicende che tengono con il fiato sospeso il mondo sono quelle relative alla guerra in Palestina e all’abbattimento dell’aereo presso Donetsk.
Alla faccia della recente visita del Papa e della “preghiera per la pace” tenuta un paio di settimane dopo in Vaticano, la terra di Gaza è tornata incandescente. L’offensiva israeliana ha provocato già centinaia di vittime inermi, mentre dall’altra parte continua il lancio di missili sullo Stato di Israele.
Cosa può interrompere questo ciclico ripetersi di eventi così tragici? Solo il ristabilimento della giustizia, attraverso un ampio percorso di garanzia dei diritti umani per tutti. Ed è la non volontà di affrontare i problemi alla radice che porta alle inevitabili éscalation.
Per dare qualche numero.
Sapete quanto è grande la striscia di Gaza? 360 kmq, ovvero un quarto più piccola della provincia di Gorizia che ne misura 466. Solo che mentre qui vivono 140.000 persone, lì ci sono ben 1.600.000 abitanti. Come si può vivere “costretti” da mura invalicabili in una zona già di per sé priva di industrie, attività agricole, presenza turistica e produzione artigianale? La disoccupazione è attorno al 50% e sono limitate la distribuzione dell’acqua (e di conseguenza le attività agricole) nonché la possibilità di trovare lavoro al di fuori del controllatissimo confine. Insomma, un vero e proprio campo di concentramento a cielo aperto. Quindi, con una situazione di questo tipo e scarsi investimenti diplomatici e soprattutto sociale da parte dell’Europa e del Nord del mondo, come si può pensare che la gente che vive a Gaza non tenti il tutto per tutto per evitare una vera e propria catastrofe umanitaria? E’ vero, i missili lanciati si ritorcono contro la stessa Gaza, se non altro sotto forma di perdita di consenso internazionale. Sono da condannare senza dubbi, così come è da condannare qualsiasi pretesa di risolvere i conflitti con la violenza. Tuttavia non sarà l’infame massacro in atto contro i civili di Gaza che fermerà il “terrorismo”, ma solo il realizzarsi della giustizia sociale…
ab
Quello che gli israeliani stanno facendo a Gaza è un orrendo e barbaro massacro, dove la disparità dei mezzi è talmente evidente che non si può parlare di guerra ma di carneficina. Ieri in Mozambico Renzi ha parlato di tutte le guerre del mondo, all'ultimo posto ha messo questa. Eppure chi è andato in Israele si è potuto ampiamente rendere conto di come sono costretti a vivere i palestinesi in Cisgiordania, per non parlare di Gaza, che è una specie di lager dove ci si muove in cunicoli. Dal '48 nessuna soluzione è stata trovata ad un problema che ha origine in Europa,con le persecuzioni agli ebrei culminate nel nazismo, e che però abbiamo scaricato tutto lì. In Italia nessuno ne parla perchè siamo grandi e importanti fornitori di armi ad Israele e poi perchè chiunque si azzardi a mettere in dubbio la politica israeliana viene messo nella categoria degli antisemiti. Anche i commenti al post precedente sulla Palestina dimostrano che non siamo più in grado di distinguere la farsa dalla tragedia. Gli Ostrogoti, Alemanni e Vandali erano mille volte più civili di noi, e penso che forse anche Attila qualcosa di maggiormente umano lo avesse. adg
Vien da dire che i nostri fratelli maggiori, e lo sono sia per noi che in occidente facciamo riferimento a Cristo, che per i popoli del mondo dell'Islam, non conoscono le beatitudini, e nemmeno il maggior comandamento, per cui applicano ancora il ritorno vendicativo dell'Antico Testamento. Speriamo che questa sete sanguinosa si plachi, e che le potenze del mondo siano più responsabili nell'arrestare tutto questo massacro.
magari sarebbe opportuno spendere qualche parola anche per i cristiani massacrati dagli islamisti in siria e iraq, no?
hai ragione a dire quello che ha già detto papa francesco domenica, dovresti però aggiungere chi ha seminato la zizzania in Siria, ed in tutto il mondo arabo mediterraneo, che sono i nostri governi europei, gli Usa, assieme agli Inglesi e alle monarchie della penisola arabica. Non ti pare che i 500 palestinesi morti a Gaza meritino altrettanta attenzione ?