Si fa un gran parlare a Gorizia di “Casa del parto” transfrontaliera, via d’uscita alla soppressione del Punto nascita cittadino. Cosa sia esattamente non è ancora chiaro, ma le dichiarazioni dei politici la danno come fatto acquisito.
In realtà non c’è nulla di definito e quelle che vengono fatte passare come decisioni acquisite sono in realtà ancora progetti sulla carta. L’impressione è che si tratti di una “scappatoia” che consenta agli amministratori goriziani di uscire indenni dalle critiche dei cittadini, relative al depauperamento della sanità goriziana.
Perché questa impressione? Perché si devono verificare i seguenti passaggi:
1. La pubblicazione dei “bandi” relativi al finanziamento di progetti relativi alla collaborazione Italia-Slovenia: l’atteso programma non sarà in mano agli esperti prima del 2015 e appena da quel momento scatteranno i tempi per la presentazione dei progetti.
2. Gli organi decisionali, dopo aver esaminato le documentazioni, dovranno stilare una graduatoria. Anche questa operazione richiederà tempo e c’è da sperare che non intervengano complicazioni (come con l’ultima assegnazione di fondi sulla base dei criteri del precedente Italia-Slovenia). Saranno stanziati i fondi richiesti dal Gect goriziano per la “casa del parto”? Tutto da dimostrare, si tratterà probabilmente di una scelta politica che dovrà misurarsi con la concorrenza di altri Gect che si sono intanto costituiti più o meno sullo stesso territorio. Ammesso e non necessariamente concesso che i Gect siano privilegiati rispetto ad altri enti e agenzie proponenti…
3. In ogni caso sarà necessario trovare i soldi da anticipare, dal momento che i finanziamenti non saranno erogati a pioggia e preventivamente, ma a progetto ampiamente avviato.
Insomma, i passaggi tecnici sono ancora tutti da verificare, non c’è nulla di sicuro e forse sarebbe il caso, prima di lanciare fumose prospettive, di chiarire meglio ai cittadini che cosa si voglia realmente realizzare.
ab
non solo, ma ormai c'è una mentalità diffusa da parte delle donne di partorire in ospedale che non sarà facile modificare, e poi…è veramente il contentino per non ammettere la totale debacle. Bisogna dire che in quest ultimo mandato, Romoli non ne ha azzeccata una, dal canile, all'istituto di musica, ascensore, sanità, vari uffici spostati, adesso pure l'areoporto. Non è che magari si potrebbe andare a elezioni un po' prima, senza aspettare proprio il de profundis della città?
Una sola cosa è chiara: il fallimento di questi "politici", sia destrorsi che sinistrorsi. E un cambiamento di prospettiva.