Al di là delle questioni goriziane, la questione immigrazione è decisiva ed è vero che non può essere demandata a un singolo Stato o addirittura ad amministrazioni locali. L’enorme dislivello tra estreme ricchezza e povertà che caratterizza tuttora il Sud e il Nord del mondo, insieme alla fuga in massa da situazioni di violenza e persecuzione per lo più “effetto collaterale” di interventi militari finalizzati soprattutto alla salvaguardia di interessi economici: sono due tra le tante cause delle migrazioni di popoli che hanno interessato e interesseranno sempre più i Paesi ricchi, soprattutto europei.
La domanda se “è giusto accogliere” è del tutto anacronistica e superata dagli eventi: nelle condizioni attuali dell’umanità che vive sul Pianeta è impossibile che diminuisca il numero di coloro che mettono a repentaglio la loro vita alla ricerca di situazioni migliori di quelle – spesso terribili – che si lasciano alle spalle. Basta ascoltare dieci minuti qualche nuovo arrivato per rendersi conto delle avversità dalle quali si allontanano e dei rischi che corrono nei loro complicati viaggi della speranza.
E quindi? Quindi le risposte possibili sono due: o si fa di tutto per impedire gli arrivi, mettendo in campo una task force in grado di contrastare l’enorme potenza della mafie internazionali e dei cinici trafficanti di persone (e nessuno Stato sembra oggi in grado di poter raggiungere neanche lontanamente questo obiettivo, come ben sanno anche gli irresponsabili pararazzisti che invocano misure militari che potrebbero soltanto nuocere ai poveri senza intaccare in alcun modo il sistema); oppure l’Unione Europea – ma anche gli altri Paesi non europei del G8 e del G24 – si assume l’onere di gestire i flussi. Ciò significa costruire una gigantesca rete di protezione che contempli la raccolta e il trasporto dei migranti, la risposta alla loro ricerca di lavoro e di alloggio, la promozione di un’autentica cultura di integrazione e reciprocità.
Il costo di una simile operazione, che certamente – se realizzata – consentirebbe di contrastare i poteri occulti e di realizzare una nuova stagione di armonica convivenza tra abitanti autoctoni e nuovi venuti, sarebbe di gran lunga inferiore di quello impiegato nell’azione di contrasto, di controllo e di verifica dell’immigrazione irregolare e clandestina.
Senza contare il beneficio che ne potrebbe derivare sul piano dell’occupazione e della crescita del Pil.
ab
D'accordo col post, bravo. ?
Stamane ho visto la locandina del Piccolo e mi sono emozionato, diceva così:
…parlano gli Afghani:
rivolti ai goriziani:
"…NON ABBIATE PAURA"…
effettivamente mi sono commosso.
( stesse parole di Giovanni Paolo II )
Che si aprano le porte anche in Vaticano, per coerenza. Comunque pacifici effettivamente lo sembrano, quello che non comprendo perché siano solo di sesso maschile. E le donne, sono rimaste tutte li?
Premesso che non vorrei sembrare un…commentatore compulsivo, avevo già esplicitato su questo forum la mia opinione favorevole all'accoglienza e all'operato della Provincia. Con altrettanta libertà di pensiero, però, affermo che la già avvenuta sistemazione in un hotel di alcuni di essi, mi pare francamente " eccessiva ". Certo che la tendopoli deve essere una soluzione provvisoria, ma così si provoca un comprensibile risentimento da parte dei contrari, che fanno il confronto con il trattamento riservato a tanti italiani in difficoltà. Inoltre, dato che pare dovranno stare qui, o in altri comuni della provincia, per alcuni mesi, in attesa che vengano espletate le pratiche per la richiesta d'asilo, sarei favorevole al loro impiego in lavori di pubblica utilità: non certo a fini di " sfruttamento ", bensì di integrazione nel contesto. In questo modo, anche per i concittadini che ora sono perplessi potrebbe essere più agevole modificare la propria idea.
Cordiali saluti. Giorgio Mancini
Bella la fotografia di Gorizia fatta oggi dai giornalisti del Piccolo nelle due pagine di cronaca cittadina!
A pagina 1 gli interventi degli amministratori comunali fuori dai tempi che stiamo vivendo e che vivremo nei prossimi anni e a pagina 2 questa idea di una grande città dove abbattere frontiere non solo per scambiare merci ma per affermare convivenza e solidarietà e magari anche per diminuire le differenze fra ricchi e poveri.
Sorge spontanea una domanda: come si potrà mai fare la Grande Gorizia di pagina 2 con i piccoli cervelli degli amministratori di pagina 1?
si ma chi paga i 5 miliardi di conto di marenostrum ogni anno? Perchè gli immigrati devono avere PIU diritti dei locali? Che senso ha? Da dove si tirano fuori le risorse per mantenere tutti, in un paese gia allo stremo? Mi sembra viviate in un mondo immaginario.
ahahaah mi ero perso le ultime righe, i presunti benefici sull'occupazione e sul PIL che una immigrazione di massa, non qualificata e casuale, costosissima per sanità, sicurezza, tribunali e forze dipolizia creerebbe. Siamo al circo.
e in questo circo voi che parte fate? Non il domatore ma la bestia ex feroce