Il Blog del Forum Gorizia
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Ci sarebbero le ormai dismesse caserme militari ma il ministero della difesa, mi pare, stia frenando su questa possibilità.
L'asilo politico dovrebbe essere richiesto nel primo Stato dell'Unione in cui si mette piede. Ma i civilissimi paesi a noi confinanti , esempio di lungimiranza per la Sinistra locale, in questo caso hanno detto agli ospiti di arrangiarsi. Qui la popolazione, almeno la maggioranza, è evidentemente contraria, eppure qualcuno ha deciso per tutti. I gesti umanitari sarebbero apprezzati se fatti personalmente e non nel nome di leggi e convenzioni che in realtà neanche conoscete. Comunque, per la cronaca, le statistiche consolidate riguardanti le richieste d'asilo politico dicono che solo il tre per cento delle richieste avrà l'esito auspicato
Art 10 della Costituzione Italiana /quella che il centrodestra di Berlusconi ha definito "di ispirazione sovietica"): ..lo straniero, la quale nel suo paese sia impedito l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italina, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge"
Circa poi il riconoscimento dello status di richiedente asilo, se era per Romoli, per l'assessore Romano e per l'intero centrodestra, non era assoultamente necessario verificare. Era sufficiente lasciarli in riva all'Isonzo sperando che una piena li portasse via.
dario ledri
Il regolamento Dublino, che dovrebbe valere in tutta Europa, prevede che un richiedente asilo debba restare nel Paese europeo in cui per la prima volta è stato identificato attraverso le impronte digitali. E quindi, se rintracciato a chiedere protezione in un altro Stato essere rimandato indietro nel primo Paese.
Poi le cose vanno diversamente… Ad agosto, ad esempio, accadeva anche questo: http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/08/23/news/profughi-indigenti-prenotano-in-hotel-con-la-carta-di-credito-1.9803717