La presenza di decine di persone sulle rive dell’Isonzo era stata segnalata alle autorità competenti almeno dall’inizio dell’estate. Improvvisamente la questione è “scoppiata” su tutti i giornali, grazie all’interessamento dei vertici della Provincia. Colpisce, stando almeno alle dichiarazioni riportate sui quotidiani, l’assoluto silenzio dell’amministrazione comunale. La situazione della sessantina – ottantina di stranieri è talmente grave da aver suscitato un’ondata di indignazione e solidarietà perfino nell’ordinariamente sonnecchiosa Gorizia. Ma come? Il nostro meraviglioso fiume trasformato in vero e proprio campo profughi sorto spontaneamente sulle rive?
Dunque, nonostante tutti sapessero, nessuno finora è intervenuto. E poi, chi dovrebbe intervenire, al di là della generosa reazione del “cuore” dei goriziani? La maggior parte degli “ospiti” sono in Italia in quanto richiedenti asilo; sono decorsi i mesi previsti (dalla Costituzione) e il loro status non è ancora certificato. Non possono rimanere nei Cara (i centri per richiedenti asilo), non possono lavorare (per legge, fino alla certificazione), non conoscono la lingua italiana. Cosa può fare, questo esercito di poveracci, se non accamparsi nel luogo ritenuto più idoneo? E’ indispensabile che venga riformata quanto prima la legge sul diritto d’asilo, altrimenti, anche se l’area isontina fosse sgombrata, la tendopoli risorgerebbe immediatamente qualche centinaio di metri più a sud.
Nel frattempo? Nel frattempo l’unica soluzione possibile è che le istituzioni amministrative locali se ne facciano carico, mettendo a disposizione tutti i luoghi e i mezzi possibili (quante case ater potrebbero per esempio essere utilizzate nella fase dell’urgenza?). Purtroppo si sa già come andrà a finire: si muoverà chi ha i mezzi, i tempi e le idee (come la Caritas), mentre il Comune – che non è stato in grado neppure di risolvere il problema di una cittadina italiana tuttora parcheggiata sotto gli ombrelli nel Parco della Rimembranza – offrirà al massimo un biglietto di sola andata fino a Udine…
ab
quindi la soluzione è aumentare le tasse per pagare vitto e alloggio a questi clandestini?
Aspettiamo il primo stupro.
Soliti atteggiamento del comune per cui i problemi basta ignorarli perchè si risolvano da soli. Intanto questa gente vive al freddo, senza bagni e bevendo l'acqua del fiume. Benvenuti nella civilissima e accogliente culla della democrazia, dove persone monomaniacali come questa qui sopra pensano solo agli stupri. Ma perchè, gentili conterranei, non vi rivolgete a qualche terapeuta? Perchè si sa che le violenze maggiori vengono dai mariti, dai fidanzati, dai compagni respinti. Ops, compagni? Dai camerati respinti
Forse, alla resa dei conti, era meglio farli dormire e mangiare nelle strutture di accoglienza che tanto non piacciono.
Io invece proporrei una grande azione di umanità: ogni simpatizzante del forum si occupi, per un breve periodo, di accudire un paio di queste persone. Finalmente qualcosa di concreto e non solo parole in libertà
Ok io ci sto!
Offro per quattro persone due camere, bagno, comodo di cucina con ingresso indipendente, vitto e internet gratis. Tutto a soli 40 euro a persona. Stessa cifra che oggi spendiamo per rinchiuderli nella prigione del Cara. Da me, starebbero un po' meglio e io realizzerei un tesoretto di 4.800 euro al mese. Per cui altro che breve periodo, io li terrei a tempo indeterminato.
PS