Come fermare il declino di Gorizia, tenendo presente la difficile situazione generale?
Tante sono le risposte possibili a questa domanda e ben vengano idee, proposte e riflessioni, anche su questo blog. Per ora, ci si può soffermare su due capitoli fondamentali.
Il primo è legato alla ventilata collaborazione tra Nova Gorica e Gorizia. Al di là delle parole, peraltro non nuove e al di là degli accordi programmatici siglati da tempo e di quelli nuovi dell’ancora poco fruttifero Gect, bisogna riconoscere che i rapporti sono praticamente ancora limitati al libro delle buone intenzioni. In realtà, solo la realizzazione di “tavoli” comuni – a livello urbanistico, culturale, commerciale, imprenditoriale – potrebbe consentire un nuovo sguardo su un territorio che richiede scelte coraggiose, creative e soprattutto condivise.
Il secondo è quello relativo alla partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Il legittimo e sacrosanto desiderio di trasparenza e di equità che porta ad individuare colpevolezze e inadempienze nella classe politica (ma sarebbe interessante indagare sull’oscuro mondo delle “partecipate”), deve essere accompagnato da una nuova ventata di partecipazione da parte di tutti. Occorre “esserci”, per criticare, non tirarsi indietro di fronte a qualunque ostacolo e utilizzare tutti gli strumenti che ancora la democrazia consente per offrire le proprie proposte in vista del futuro della città. Ciò non è alternativo alla democrazia rappresentativa, non corrisponde ad una generica e venefica contestazione di tutto ciò che si definisce “politico”; al contrario, una società che si organizza, rivendica i propri diritti e propone adeguate soluzioni è la condizione affinché la “politica” autentica possa esistere e la “rappresentatività” sia un reale servizio alla città e non la preda di scandalosi appetiti di pochi.
ab
infatti ci sono atteggiamenti da affrontare: delega, idea che nulla può cambiare, passività spesso rancorosa, isolamento pseudo individualistico, depressione, ecc ecc. sono abiti mentali che impediscono di vedere storicamente la realtà che cambia e cambia velocemente. Già siamo sicuri che alle prossime comunali il sindaco cambierà e questa dovrà essere una svolta. Lavoriamo per cambiare rotta e stiamo sereni (AIUTO)
condivido lo slancio e gli obiettivi posti da Andrea e anche il commento al quale aggiungerei anche, tra gli atteggiamenti da affrontare, la diffidenza, la tentazione di restare chiusi nel proprio gruppetto/associazione/partito porto sicuro piuttosto che affrontare le insidie dell'oceano chiamato "confronto". Per il resto, dalle parole bisogna passare ai fatti, intesi come progetti comuni da individuare e incominciare da subito a perseguire. Con il Forum, come Ass. Essere Cittadini insieme ad altre realtà, si era iniziato questo discorso, poi….poi svanito tra mille rivoli che ci dividono e ci portano ognuno per la propria strada, ovvero l'individualismo o, ancora peggio, il corporativismo tipico della società italiana. Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere…. qualcuno ha detto questa frase ed aveva ragione, perciò rimbocchiamoci le maniche. un cordiale saluto ad Andrea, ti aspetto al prossimo incontro del Distretto di Economia solidale Alto Isontino il 25 sett.. buona serata, stefano Cosolo