Afghanistan, Argentina, Brasile, Ghana, Italia, Messico, Moldavia, Russia, Slovenia, Thailandia, Transnistria, Ucraina. E ancora Croazia, Iran, Romania e tante altre nazioni. Sono i Paesi dai quali provengono le decine di persone immigrate a Gorizia che hanno dato vita mercoledì sera a uno straordinario spettacolo presso il Kulturni Dom di Gorizia, promosso dal Forum per Gorizia, con il contributo della Provincia..
Canto, poesia, prosa, ombre cinesi e rappresentazione teatrale si sono alternate in un crescendo di comunicazione. Il fenomeno migratorio è stato inserito nelle radici e nel contesto culturale. La conquista del Messico da parte di Cortez e la distruzione del popolo Atzeco hanno costituito il primo quadro, seguito dal toccante racconto della fuga dall’Afghanistan di uno degli attori. Più serena e altyrettanto interessante la narrazione e la danza che hanno accompagnato il ricordo dei riti sponsali thailandesi. Sorprendente la storia del tango argentino, presentata con il canto, la descrizione didattica e naturalmente il ballo e struggente la memoria cantata e danzata della propria terra natìa. Gioioso il finale, accompagnato da un trascinante ritmo ghanese che ha coinvolto tutti, anche gli spettatori, in un vortice d’entusiasmo.
Rilevante la sorpresa finale: gli attori hanno voluto chiamare sul palco l’emozionato regista Vito Dalò, senza il lavoro di due anni del quale nulla sarebbe stato possibile. Gli hanno regalato la lettura di una bella poesia a lui dedicata, composta e declamata da Anna Maria Fabbroni: un testo che ne delinea il carattere e l’apertura illimitata d’orizzonte.
Insomma, una gran bella serata, soprattutto la conferma del fatto che Gorizia, quando si apre all’accoglienza delle culture, delle lingue, delle religioni e delle concezioni della vita, è capace di offrire all’Europa e al Mondo un vero spettacolo di bellezza e di arte. Non solo sul palcoscenico di un teatro, ma anche sulla scena della vita.
Grazie Vito, grazie compagnia dei “Viandanti del mondo”!
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