Aljoša Sosol replica al post di ieri (giovedì), con un intervento competente e articolato. La discussione si arricchisce di nuovi spunti e prospettive. Lo si pubblica come post, ringraziando l’autore, al fine di offrire ai lettori un’analisi più approfondita della situazione:
Spiace vedere proprio su questo sito commenti negativi su un organismo come il GECT GO e in particolare affermazioni “scorrette” perchè tali sono. Conoscere i programmi e la normativa europea in materia di fondi comunitari non è ovviamente semplice e si vede dal post pubblicato. Una cosa sono i bandi un’ altra cosa sono gli Investimenti territoriali integrati (ITI). L’ITI è un meccanismo voluto dall’Unione Europea e in particolare dalla Commissione Europea per dare modo a organismi con personalità giuridica europea (come il GECT) di entrare con il proprio piano strategico e le proprie progettualità direttamente all’interno di uno o più programmi finanziati da fondi europei, tramite l’assegnazione diretta dei fondi. Il GECT GO pertanto grazie alla decisione della Task force beneficerà in tempi brevissimi delle poste finanziare senza nessun tipo di bando perché farà le funzioni di un piccolo “organismo di gestione” all’interno del programma Italia-Slovenia. Per quanto riguarda la Task Force bisogna tenere presente che ad essa partecipano anche funzionari della Commissione Europea che promuovono l’intensificazione della collaborazione transfrontaliera e che può essere raggiunta in modo ottimale tramite organismi come i GECT. Per la Commissione Europea (che poi approva il programma operativo Italia-Slovenia 2014-2020) la preassegnazione dei fondi al GECT GO è motivo di orgoglio visto che si materializza una visione di Europa che non è solo economica ma anche politica e sociale. Proprio per questo motivo è stato costituito il GECT GO. Era l’unico modo e anche logico per poter beneficiare direttamente dei fondi senza i famosi bandi ma tramite il meccanismo dell’ ITI. Tutte queste previsioni si possono trovare nei regolamenti della nuova programmazione 2014-2020. Se non si leggono le normative e i regolamenti forse è meglio non scrivere baggianate e venderle per verità. E se posso aggiungere si dovrebbe essere fieri di questa notizia!!! Evidentemente la collaborazione transfrontaliera per alcuni dovrebbe fermarsi alle parole e alle strette di mano o a una miriade di progetti vuoti e senza continuità che non lasciano risultati concreti sul territorio. Certamente le strette di mano, i progetti e le varie attività transfrontaliere sono state estremamente importanti nel passato, oggi però abbiamo la possibiltà reale e l’obbligo verso i cittadini di elevare su un gradino più alto tale collaborazione, a beneficio di tutti. Non vedo ahime altre strade concrete e fattibili diverse dal GECT GO.
Saluti
Aljoša Sosol
gentile sig. Sosol come ass. di cittadini noi siamo orgogliosi di questo strumento, il GECT, e sottoscriviamo quasi tutto quello che lei ha detto nel suo commento. Sicuramente non condividiamo l'epiteto "baggianate", rivolte a non so chi ma non importa, laddove vi potrebbe anche essere disinformazione e non per colpa dei cittadini. E questo è il punto. Lei capisce che per troppi anni anche a Gorizia sono piovute sulla testa dei cittadni ignari, disgrazie come lo smantellamento della sanità o opere come l'ascensore al castello, io penso allora che ci sia un legittimo pregiudizio laddove il cittadino, sia singolarmente che nelle sue forme associate, è lasciato volutamente all'oscuro delle decisioni che lo riguardano. lei parla di task force, di commissari europei, io i documenti che lei cita li ho letti ed essi parlano anche di condivisione e informazione con riferimento ai cittadini: i progetti devono nascere da un'analisi del territorio e dal coinvolgimento dei cittadini che se permette, sono quelli che conoscono meglio le loro esigenze, i loro problemi e le loro aspettative per il futuro. Il sistema rappresentativo non elude, come molti pensano questo passaggio, perchè i rapp. politici sono dipendenti dei cittadini e non signori a cui è stata data una delega in bianco. Concludo nella speranza che il progetto per l'Isonzo abbia un impatto ambientale pari a 0, e nella speranza, come cittadino, di avere la possibilità di conoscere fin da ora la sostanza del progetto della sanità transfrontaliera. Sono convinto che una informazione accessibile al cittadino ridurrà al minimo le opinioni dubbiose che alcuni legittimamente esprimono (non baggianate) cordiali saluti S. Cosolo pres. Associazione Essere Cittadini Gorizia.
La ringrazio per i preziosi spunti. Ho usato però intenzionalmente l'espressione baggianate anche perché non conto più le informazioni erratte (dire ad esempio per il caso specifico del GECT GO: “occorre che prima sia approvato il programma, che poi ci siano i "bandi" e solo allora potranno essere eventualmente finanziati i "progetti" non è un’opinione ma è un’affermazione) che di tanto in tanto appaiono sui media. Tanto più mi permetto di usare questo termine non per offendere casomai per spronare a ricercare informazioni corrette. Esiste un sito del GECT, si può proporre progetti e idee tramite il sito, esiste un ufficio, un presidente, una direttrice un coordinatore, i comitati e i funzionari dei tre comuni. Si può scrivere al GECT GO nella sezione “consultazioni pubbliche” oppure direttamente tramite email. Basterebbe rivolgersi al GECT GO prima di dare affermazioni non corrette e si risolverebbero tantissimi dubbi. Il GECT GO è a disposizione della cittadinanza e della società civile e molte associazioni si sono già fatte avanti in questi anni con le loro proposte. Anche singole persone hanno proposto le loro idee o i progetti. attraverso la sezione del sito “ consultazioni pubbliche”. Per quanto riguarda i progetti pilota questi hanno tenuto conto delle progettualità pregresse e di studi di fattibilità già preparati in passato. Non dimentichiamo poi le tempistiche dei fondi europei. Quello che si decide nel 2014 vale per i prossimi sette anni. Le tempistiche sono state rispettate e per questo il GECT GO beneficerà dei finanziamenti. Bisogna capire che ogni tanto qualcuno deve prendersi la briga, la responsabilità e lavorare sodo per portare avanti progetti che nascono da una miriade di esigenze pubbliche (lei ha giustamente elencato i torti e le spogliazioni che questa città ha subito) ma che allo stesso tempo si incastrino nei paletti posti dai regolamenti europei. Sicuramente le cose si possono sempre migliorare e qualsiasi critica costruttiva è sempre benvenuta.
Cordiali saluti
Aljoša Sosol