Il Parco della Rimembranza di Gorizia sta diventando sempre più rifugio di fortuna per i poveri. Alcuni dormono tra le pietre del monumento, altri sulle panchine. Tra questi anche la signora che “soggiornò” per mesi ai Giardini di Corso Verdi, fu poi ospitata per quasi quattro anni – su richiesta del Comune, come disse l’assessore, “per al massimo un mese” – in un alloggio gestito dalla Comunità Arcobaleno e ora sta sotto una specie di tenda realizzata con gli ombrelli.
E’ una situazione che interpella un po’ tutti, anche se non è alla ribalta dell’attenzione generale come la questione dei richiedenti asilo e del loro lungo soggiorno sulle sponde dell’Isonzo.
L’amministrazione comunale non è stata in realtà capace di risolvere neppure un caso isolato, di persona italiana approdata ormai da oltre un lustro in città. Si potrebbe forse immaginare qualcosa più dell’inerzia e – se possibile – del silenzio, rispetto alla richiesta di accoglienza espressa dalla presenza di decine di rifugiati?
E' un problema di numeri. Non è la miseria che fa orrore a Romoli, ma l'ineleganza. Gli afgani sono tanti e malvestiti, si notano e dunque si attiva presso Alfano, quelli del parco sono pochi e poi lui non fa mai quel giro, dunque lì possono rimanere. La loro è una scelta rispettabile, come ebbe a dire, quella degli afgani è un offesa al decoro della bella addormentata.
Salvo che non conosca solo i quadrupedi canidi afghani.
Ah, l'elegante cane afgano, quello sì che se lo stringerebbe al seno, ma il profugo furbetto lo evita come la morte, che non gli inzaccheri il calzone di sciantung
La descrizione non corrisponde alla realtà: la sig.ra Elsa, anche se vuole conservare la propria dignità, non se la passa troppo bene anche con il vestiario, i ragazzi sono piuttosto "tirati", tanto da poter far invidia alla maggior parte dei coetanei locali (abiti pseudo-griffati molto spesso). C'è da pensare su tale immagine.