Chi si attendeva un salto di qualità intorno ai processi sull’amianto a Monfalcone è rimasto raggelato. Dopo la prescrizione dei reati connessi all’Eternit di Casale Monferrato, è stato infatti annunciato che le motivazioni della sentenza goriziana (di condanna, datata 15 ottobre 2013!) saranno depositate “fra alcuni mesi”, ovvero molto al di là dei tempi previsti, dopo la conclusione del procedimento oltre un anno fa. In parole semplici, ciò comporta la difficoltà di proporre eventuali ricorsi in tempi utili e l’apertura, anche in questo caso, della strada della prescrizione. Non occorre essere giuristi per scandalizzarsi: il più importante processo tenuto a Gorizia dal dopoguerra ad oggi viene di fatto insabbiato dall’incredibile prolungarsi dei tempi di deposito delle motivazioni della sentenza.
Questa è situazione italiana, la giustizia giusta e vera purtroppo rimane ancora una lontana speranza da affermare e conquistare con fatica. Non c'è da stupirsi se continua ad andar così essa è vinta e piegata ancora dalla prescrizione che mantiene liberi nonostante il crimine i soliti lorsignori. Negli anni sessanta e settanta del secolo lungo le classi non al potere, gli operai, i contadini, e parte dei ceti medi produttivi imposero alcune riforme di cui godiamo ancor oggi i frutti. Poi vennero le bombe e le stragi per bloccare quella giusta primavera con le radici nel socialismo degli ultimi anni dell'ottocento e nei semi gettati dal grande ottobre bolscevico. Oggi mancano i conflitti collettivi generali e manca una forza aggregante, dirigente e progressiva come è stato il PCI. Ripartiamo ancora da lì e si realizzeranno di nuovo le speranze e i diritti degli oppressi. Buona giornata. Anonymus de Anonymis.