Torneranno i prati, il film di Ermanno Olmi dedicato alla prima guerra mondiale, è davvero straordinario.
La scena è essenziale: una trincea scavata nella neve, su una montagna che potrebbe trovarsi in qualsiasi luogo sul fronte di un non meglio specificato nord-est. Una squadra di soldati vive le ansie derivate dal freddo, dai topi, dalla mancanza di cibo, dalla paura della presenza incombente della morte. La loro vita è scandita dal sopraggiungere di ordini assurdi, provenienti da altri mondi terribilmente distanti da quello “reale”: quello cioè ritagliato nel cuore della terra da poveri esseri umani che cercano di sopravvivere in un inferno senza volti e senza nomi. Un piccolo universo che appare talmente reale da suggerire pensieri metafisici, senza per questo che vengano meno la compassione e l’orrore: la vicenda di quegli uomini è la storia dell’Uomo sulla terra. Possono essere italiani, austriaci, turchi o bosniaci. I sentimenti che si agitano nel loro cuore sono gli stessi che accompagnano ogni umana esistenza, là dove la vicinanza costante della fine altro non fa che accentuare quello che il “quotidiano” cerca di stemperare nella ripetizione rituale dei gesti ordinari.
C’è spazio anche per la poesia, la cui delicatezza è accentuata dalla splendida fotografia e dal ritmo meditativo della narrazione. Nell’orizzonte limitato dello sguardo transitano la bellezza e la severità della Natura, le illusioni che essa suscita e le delusioni che l’accompagnano, la potenza e la fragilità, la suggestione del sogno e la concretezza di una violenza – quella della guerra, mai così folle e mai così misteriosa – che non si può, in alcun caso frenare.
Un film da vedere, un inno alla pace, senza alcuna retorica, schierato da un’unica parte: quella della maestà della vita di ogni persona, ovunque si trovi e qualunque divisa porti.
ab
apprezzo questo scritto di ab su Ermanno Olmi e il suo film sul primo conflitto, con questo breve conciso commento ci hai trasmesso quell'umanesimo che ci vuole ancora oggi per capire dove sta andando il mondo, ecco allora venirmi in mente altri conflitti di oggi, molto spesso dimenticati o peggio ancora colpevolmente occultati, come quello del Donbass, della Siria, della Palestina, dei popoli latino americani e afroasiatici di nuovo vessati dai nordamericani ma anche da noi Europei. Per fortuna che si sta ben sviluppando l'insieme del movimento dei B.R.I.C.S., che Dilma Roussef ha vinto le presidenziali in Brasile, che la Presidente dell'Argentina sta tenendo alto l'onore del suo paese di fronte ai Fondi finanziari nordamericani che vorrebbero dilapidare tutte le risorse, che il bolivarismo sta costruendo un argine vero alle mire neocolonialiste provenienti dagli States.Mi pare che la speranza si stia concretando molto più che nel secolo scorso. Anonymus de Anonymis.
P.s. non dimenticatevi di navigare su: pandoratv.it, su reseauinternational.net, su envoicesevas.ru, su aurorasito.wordpress.com, su cassad-eng.livejournal.com,
su http://www.libreidee.org/, su ruvr.ru.-
no, questi conflitti di Donbass, Siria e Palestina non sono nè dimenticati nè occultati. Giornali, riviste, la rete, cinema, politica, televisioni di tutto il mondo ne parlano sempre.
Propongo anche di guardare il grazioso film saudita 'La bicicletta verde'. La bimba saudita che sogna di correre in bici per le strade del suo quartiere. Cosi' si impegna, diligente e ingenua, a scuola, in una gara di catechismo e di lettura del Corano. Con il premio in palio vuole comprare, con le sue forze e caparbietà di bimba, la bici che tanto desidera, e che il negoziante conserva per lei.
Alla premiazione, l'amara verità: il premio in denaro verrà ovviamente sottratto 'd' ufficio' alla bimba per essere 'donato' alla 'Palestina'.
Un plauso alla regista saudita per la sottile 'denuncia' …
Come finisce? La bimba saudita avrà la bici in dono dalla mamma, dopo che quest ultima scopre l' inganno perpetrato dalla scuola. La bimba finalmente non deve farsi prestare la bici dai bimbi del quartiere, la si vede pedalare a perdifiato tra le case, assieme all amichetto del cuore.