“Ha vinto la speranza”: sono le parole del tweet con il quale Alexis Tsipras ha commentato la vittoria elettorale ottenuta in Grecia.
Quelle parole significano molto e non solo per i greci. In effetti, qualunque altra soluzione avrebbe significato o la “rassegnazione” di chi pensa che non ci siano altre possibilità e attende incrociando le dita il compiersi del proprio destino o la “protesta” senza progetto che sfrutta la rabbia in funzione xenofoba e razzista.
La “speranza” incorona un programma totalmente innovativo e nel contempo sostenibile, introduce nell’agone europeo un nuovo elemento capace di catalizzare un sistema apparentemente ingessato, “lancia” sulla scena internazionale una figura di uomo politico giovane ma in grado di incarnare nuove e antiche idealità.
Il difficile, ovviamente, viene adesso. Sarà in grado Tsipras di governare un Paese in ginocchio, sarà capace in tempi sufficientemente brevi di trasformare la “speranza” in “fiducia”, saprà mantenere fede alla “quadratura del cerchio” cioè al superamento dell’equazione europeismo=austerità, riuscirà nell’impresa di incrementare lo sviluppo attraverso la solidarietà?
Non si può che augurarlo con tutto il cuore, per il bene di tutti. Anche della povera sinistra italiana che giustamente oggi gioisce con il “mitiko” (titolo del Manifesto) vincitore di Atene, ma che allo stato attuale delle cose è assai lontana dal costituire un soggetto politico simile a Syriza e ha molti leader in permanente conflitto fra loro che sfornano ogni anno un nuovo nome a schemi ormai vetusti.
La “speranza” è che le elezioni di ieri risveglino un po’ tutti, comunque sia dalla Grecia giunge l’invito chiaro a non rinviare il tempo della svolta… “alle calende greche”.
ab
Adesso hanno anche loro l'uomo dalle promesse impossibili. Gli altri si sono mangiati il paese, il Renzi ellenico temo che darà la mazzata finale. I greci lo hanno votato per disperazione, perché quando sei disperato credi a tutto. Povero paese, culla della democrazia e della cultura
Notizia dell'ultima ora:
la sinistra di Tsipras che ha vinto le elezioni si allea con la destra anti austerità per avere i numeri necessari per fare il governo.
mauro
Cominciamo a gufare? E' una giornata bellissima che dà speranza alal democrazia e alla possibilità di cambiamento, a nuovi modi di parlare, oltre che di agire. Vogliamo paragonare i due quarantenni, Renzi e Tsipras?
Nessun paragone, solo cronaca..
Così Syriza non può governare
mauro
Cominciamo bene.
errata corrige:
Tsipras ha avuto l'incarico!
mauro
Cominciamo benissimo! I Greci sono stati in grado di cambiare, di sfidare la troika, di provare a invertire la rotta. Noi in Italia patteggiamo con il pregiudicato e facciamo il job acts. Non c'è storia, proprio non c'è paragone. E anche a livello di immagine il povero Matteo dovrà andare a nascondersi. Ora non ha vecchi da rottamare, ma giovani che in Europa diranno quello che lui non ha avuto coraggio di dire, quindi anche la sua immagine di giovane rampante andrà a farsi fottere.
Sono d'accordo. Prima lo si rottama meglio sarà!
PS: mi riferisco al "nostro" Matteo R.
Tanto per iniziare hanno già imbarcato l'Alfanopoulos di turno, vedi un po' tu se non c'è paragone.
pensa alle larghe intese e all'Italicum.
matteo e silvio sono due di destra: due su due.
tsipras e l'altro fanno uno a uno.
E palla al centro!
poche storie: i greci hanno scelto una strada che è opposta a quella seguita dal governo italiano.
Matteo sta completando il programma indicato dall'Europa nella letterina dell’agosto 2011; programma avviato da Monti e proseguito da tutti i governi e votato da tutti i partiti. Vedremo come va a finire, per intanto bene così.
Intanto Alexis Tsipras, come primi due gesti evocatori e significativi per il resto degli europei, ha iniziato lunedì scorso andando con un mazzo di fiori rossi, al poligono di tiro di Kaisariani in Atene, ad onorare assieme a comuni cittadini e ai partigiani greci ancora viventi, a rendere omaggio ai 200 partigiani comunisti fucilati dai nazisti tedeschi il 1° Marzo 1944, e poi significativamente ha avuto un opportuno incontro con l'ambasciatore della Federazione Russa in Atene. Ed è l'unico politico e statista europeo che ha disconosciuto l'Ucraina neo-nazista e fascista sorta dal putsch violento dell'anno scorso, grazie alla Nato, ai paesi Baltici, alla Polonia, ed alla UE assoggettata agli USA.
Buona sera. Anonymus de Anonymis.-