Per usare un’espressione evangelica, l’assemblea sui richiedenti asilo promossa oggi nella sala del Consiglio Comunale ha dato l’impressione di un’umanità simile a un gregge senza pastore.
Così sono i profughi, considerati “invasori che hanno creato una situazione insostenibile”, addirittura “che hanno portato al collasso la città di Gorizia”. In realtà, poveracci sballottati da un parco all’altro, da un pavimento all’altro, da un luogo di reclusione a un altro, senza alcun programma immediato o progetto a lungo termine che non sia condizionato dal “navigare a vista”.
Così sono i responsabili della cosa pubblica, preoccupati di evidenziare la propria estraneità e la propria impotenza di fronte a un avvenimento che – sia pur non nuovo – li ha evidentemente colti di sorpresa; tutti pronti a scaricare sul livello superiore le cause e tutti in grave difficoltà di fronte alle (poche ma reali) domande concrete: dove dormiranno questa notte i dieci nuovi arrivati? chi darà loro da mangiare? quanto durerà la situazione emergenziale? quanti giorni (ieri erano “tre”, adesso sono già diventati “pochi”, non è più stato nominato alcun albergo di Grado o altrove…) staranno i neoospiti nell’ex cie? quando arriveranno le paghe per gli operatori del cara?
Così sono i cittadini, bombardati da un’offensiva mediatica che li ha gettati nel dubbio e nell’insicurezza, trascinati nel vortice di terribili guerre di poveri dove la violenza verbale sembra essere soltanto l’espressione di un’irriducibile sofferenza interiore.
Quello che manca è una visione culturale in grado di aiutare a riconoscere nell’altro una persona, un fratello e non un problema o un fardello; uno sguardo ampio che sappia pensare a un progresso sostenibile che si realizza non “nonostante”, ma proprio attraverso l’incontro tra diversità religiose, filosofiche, linguistiche. Ecco il “pastore” di cui c’è bisogno, la Cultura con la C maiuscola, in grado di confortare e di consolare, ma anche di ripensare la propria città come il luogo dell’accoglienza e della vita, non come il fortino da difendere da misteriosi assedianti.
E’ questa Cultura quella che il Forum persegue e continuerà a perseguire. Con la parola e con la solidarietà, fattiva e fraterna.
ab
Avete una visione che non arriva al di la del vostro naso. Qui non si tratta di 40 poveracci. Si tratta di masse migratorie di milioni di individui provenienti da continenti lontani, con religione, cultura e costumi diversi e contrari ai nostri. È in atto una trasformazione etnica, complice la denatalità causata da istituti e visione della vita propri degli stessi che sostengono l"immigrazione incontrollata. E noi non lo vogliamo, resisteremo con tutte le forze lecite a questo suicidio etnico e sociale di cui voi siete gli utili, folli alfieri. Lo faremo per i nostri figli.
Se pensa che una guerra di "religione, cultura e costumi" potrà risolvere il problema delle migrazioni, temo che le convenga leggere qualsiasi libro di storia, in particolare della prima metà del Novecento, per non andare troppo lontano…
Sicuramente…avevamo bisogno pure di questi, non basta la disoccupazione, gente che non arriva a fine mese, genitori e nonni che aiutano i figli perché non in grado di pagare mutui, affitti o bollette…un futuro fatto di nulla…ma sorridiamo abbiamo pure gli afgani che ci fanno compagnia…più di così…
A dire il vero qui si parla di DIFESA, e prima che arrivasse la vostra follia progressista, per millenni la difesa del proprio popolo è stata la costante identificativa del popolo stesso. Oggi, per la prima volta nella storia, si assiste ad un suicidio, alla resa, all'aiuto volontario agli invasori. Tecnicamente, sarebbe una malattia. Purtroppo siete liberi di fare danni.
Può aiutare un po a capire, senza tanta supponenza?
Non molto tempo fa i dirigenti dell’ectoplasma chiamato PD dichiaravano che la nostra presenza in Afganistan era da considerarsi irrinunciabile. Adesso è irrinunciabile la presenza degli afghani da noi, come dagli torto.
Per bollette affitti e mutui, non basta la povertà. Per lo Stato, molte persone ridotte in povertà dalla crisi, dalla perdita del lavoro ecc…finiscono per essere etichettate come criminali. Perchè nno possono pagare bollette e tasse.
I debiti si accumulano e scattanotrappole burocratiche che fanno scivolare verso l' etichetta 'fuorilegge'.
In soccorso arrivano però, almeno in Italia, due paesi stranieri, la Turchia e l Arabia Saudita.
E' sufficiente presentarsi presso Consolati e ambasciate con il passaporto italiano ed un certificato di appartenenza o di conversione all' Islam. E subito le sovvenzioni arrivano, a fondo perduto.
Moli italiani si stanno già avvalendo di questa opzione.
Il mondo è bello perché è vario; nei secoli scorsi siamo stati NOI europei a rompere le scatole …. fuori porta, da Marco Polo che è andato a scoprire i cinesi ai grandi navigatori che hanno aperto le porte al Nuovo Mondo: da lì poi abbiamo fondato gli Stati Uniti già, perché gli USA gli abbiamo fondati noi europei, mica gli Indigeni "Apaci" o "cejenn"… Senza parlare di quello che abbiamo fatto in Africa per secoli, esportando addirittura milioni di lavoratori nel nuovo mondo, milioni di Kunte Kinte… Già, sta a vedere che i mercanti di schiavi erano forse un anticipo delle moderne società di lavoro temporaneo? In compenso abbiamo portato in Africa il gas, si, il gas: Badoglio. Baglio? che c'entra Badoglio? Sembra che sia stato proprio lui il primo nella storia bellica a usare il gas in battaglia, dopo (o prima?) aver fatto danni a Caporetto con la sua Armata, ha fatto sfracelli in Africa, poi diventato uno dei bracci destri di Mussolini salvo poi far finta di venderlo agli alleati e firmare l'armistizio…. Lui si che dovrebbe essere il simbolo d'Italia, altro che storie, il suo profilo dovrebbe stagliarsi nel mezzo del tricolore.
Per non parlare degli europei iberici, fonti storiche parlano di 15 milioni (15.000.000) di Maya e Atzechi sterminati. Ora però sullo stretto di Gibilterra la Spagna ha fatto erigere una specie di doppio vallo atlantico, una Maginot del 2000 a difesa del proprio confine dalle vicine coste del Marocco.
Ora siamo un po' tutti spiazati, ma cosa volete che gli importi delle nostre bollette ecc…
Gli Afghani dagli anni '80 in poi hanno avuto in casa l'Armata Rossa (!), i marines (!) i talebani, cosa volete che sia per loro dormire sotto i portici (pochi) di Gorizia?
mauro
Il mattino dopo non mi porta risposta alla domanda: cosa si prefiggeva la riunione in sala consiliare ieri sera? Gli esponenti PD hanno tolto le parole di bocca a Romoli (che avrebbe potuto tranquillamente dire qualcosa di sinistra lui, tanto è stata kafkiana la riunione) per dire che la situazione nel giro di qualche settimana (o mese) si sistemerà.
Quale situazione? Quella del 12 gennaio 2015? E quella del 13, 14. 15. 16….gennaio, febbraio, marzo…?
Tante parole hanno eluso la sostanza e le priorità della questione. Tanto è vero che ad un certo punto la Caritas è stata citata quasi fosse causa del problema e non tentativo di risposta.
Ma in fondo i relatori non sono stati peggio del pubblico. La nostalgia rassicurante di un mondo e di un ordine delle cose che non esiste e non esisterà più è un ostacolo emotivo potente che porta al rifiuto delle evidenze e delle responsabilità (intese sia come colpe sia come possibilità morali e concrete di agire).
Siamo davvero dentro una terza guerra mondiale, ma il fronte non è identificabile con i luoghi dove si usano le armi. Il fronte è ovunque ad un essere umano viene negata l'opportunità di divenire la cosa meravigliosa che è.
A negargliela possono essere i proiettili così come le parole, il burka così come le menti ottuse e le porte chiuse. La prima linea di questa guerra attraversa cinque continenti e la quotidianità della vita di ognuno di noi.
Ogni nostra parola, ogni nostro gesto, ogni nostro silenzio rafforza chi vuole l'uomo succube, respinto, indesiderato, scarto inutile ed eliminabile o, al contario, dà forza a chi sente che i valori (da quelli evangelici a quelli della rivoluzione francese) sono patria comune a tutta l'umanità e tutti sono e devono essere invitati a viverli e a goderne i frutti.
Anche in questa guerra, così diversa/così uguale, avremo imbelli generali. Anche questa volta avremo imboscati a iosa. Anche questa volta la cartolina precetto che conta sarà la coscienza.
bds
E allora poche chiacchiere. Cerca di fare 16 figli ariani per combattere la denatalità, costruisci muri e fili spinati per impedire gli sbarchi, comprati il mitra, rimetti la messa in latino, elimina la pillola e i preservativi e presenta questo programma politico ai tuoi elettori.
E' sbagliato generalizzare? Ma in fondo la generalizzazione è un modo di conoscere, dunque facciamolo: perchè l'incontro di ieri è stato deludente? Molto semplice: le persone che hanno lavorato con i ra in questo periodo non sono state chiamate LORO a fare le domande che nascevano dalla pratica quotidiana. Bisognava mettere intorno al tavolo chi ha fatto e far fare a loro le domande alle istituzioni. Invece le istituzioni che hanno fatto poco, alcune nulla, in questo lunghissimo periodo, non hanno fatto che esprimere il poco o il nulla. Il maggiore partito di opposizione non è stato presente in questa delicata fase, nè dando cibo, nè, cosa che sarebbe stata molto opportuna, agendo politicamente, convocando il consiglio comunale, mettendo Romoli alle strette, ecc. Dunque poichè siamo tutti francesi e abbiamo scoperto l'illuminismo sappiamo che zero volte zero fa sempre zero. E così è stato. Il malessere nasce da questo: dalla consapevolezza che due ore preziose della propria vita sono state buttate via. Allora più che un gregge di pecorelle, siamo un gregge di caproni che ci incaponiamo a tenerci un sistema evidentemente incapace di risolvere sia il problema dell'immigrazione, sia il problema della disoccupazione, sia il problema del cara, sia il problema di quelli che lavorano al cara. So che le intenzioni erano buone, purtroppo però sappiamo a che cosa esse servono. adg
Interessanti queste osservazioni.
Può essere anche che a Gorizia siamo un po troppo 'provinciali', una specie di piccolo mondo antico e isolato che non sa affrontare le cose, che magari in un centro un po più aperto, dinamico, si risolvono in modo pragmatico, magari con un po più di fatalismo…esperienza, saggezza, chiamiamola come vogliamo…
…sembra che si tratti dell'invasione degli ultracorpi…
http://voxnews.info/2015/01/13/pakistan-festeggiamenti-per-massacro-pariti-foto/
Il concetto della trasformazione etnica ci può stare ma penso che sia programmata ad altissimi livelli(se volete saperne qualcosa di più leggetevi gli articoli di Ida Magli).Qui siamo più a livello terreno.Come i recenti scandali di Roma capitale ci hanno insegnato,la gestione straordinaria e pressoché continua di questi cosiddetti"rifugiati"ha bisogno di molti finanziamenti,sia da bruxelles sia direttamente dalle tasche dei contribuenti.tramite cooperative improvvisate ecc.ecc..Sui soldi non si sputa mai sopra,e questo lo sanno anche i "buonisti"