Una passeggiata da Piazza Vittoria al Comune, attraversando le vie Rastello, delle Monache e Mazzini, costituisce un vero e proprio campanello d’allarme rosso.
Per una volta è necessario uscire dal solito gioco delle parti: gli “oppositori” a criticare sistematicamente chi amministra la città, i governanti a ripetere che la città è diventata un gioiellino.
La realtà sulla quale è indispensabile aprire subito gli occhi è un’altra: sulla saracinesca chiusa di più della metà degli antichi negozi campeggia la scritta AFFITTASI o VENDESI. Quelle che un tempo erano le vie più affollate di Gorizia oggi sono testimoni silenti di un declino che sembra inarrestabile.
Anni fa, ormai tanti anni fa, Isonzo Soča e il Forum per Gorizia proposero un “Patto per Gorizia”, un grande movimento di tutte le componenti della città (delle città, comprendendo ovviamente anche Nova Gorica), finalizzato a una ripresa generale dell’attività nel territorio. La proposta non fu neppure presa in considerazione, si preferirono i fallimentari spot della risistemazione di Piazza Vittoria e degli assurdi ascensori al Castello, gli slogan ad effetto i cui risultati sono testimoniati dall’incuria intorno ai posteggi delle biciclette “comunali” e dalla sempre più desolata piazza d’armi che un tempo si chiamava Piazza Grande.
Ora è tempo di guardare in faccia la realtà: o ci si mette insieme, procedendo ciascuno dal proprio punto di vista culturale e ideologico, per il bene e per i beni comuni; oppure il tracollo demografico cancellerà in breve tempo i resti di quella che fu un’importante e rinomata città ai confini dell’Impero.
ab
Troppo tardi, tempo scaduto.
Purtroppo.
Un post che parla di immigrati – visti subito come nemici – raccoglie un sacco di commenti.
Questo post no.
Eppure gli argomenti che solleva sono fra i più importanti del nostro vivere ogni giorno assieme. La situazione di Gorizia è sotto gli occhi di tutti: non sappiamo costruire servizi e attrezzature efficienti, non sappiamo proteggere e valorizzare le nostre caratteristiche, conservare le nostre bellezze e costruirne di nuove.
Non sappiamo costruire una città e allora ci costruiamo dei nemici.
Sui quali magari poi scaricare le responsabilità del nostro fallimento.
PS
L estate scorsa rientrando a Gorizia dall estero ho notato nuove piste ciclabili, anche in centro, in Corso Verdi e lungo i giardini. Peccato che alla segnaletica orizzontale si deve (?) accompagnare tutta una foresta di pali e cartelli segnaletici che deturpano la visuale.
Non se ne poteva fare a meno?
È una antropizzazione scriteriata e deturpante anche nei confronti delle architetture del centro.
detto da chi non ha fatto altro che svendere la patria ad immigrati di ogni dove, favorito divorzio aborto e disordine sociale, questo proclama suona grottesco.
ma non si capisce una mazza.
che proclama?
chi ha svenduto la patria e tutto il resto?
Il problema che pone ab è molto serio. Non possiamo rassegnarci a vedere una città in malora, visto che ci viviamo.Non possiamo però nemmeno illuderci di potere fare un patto con chi la città l'ha ridotta in questo modo, anche perchè i nostri appelli sono stati inascoltati per anni. Con le persone che conosciamo e che governano da un decennio, cosa si può fare? Qui è necessaria la mossa del cavallo, o come diceva Montale, bisogna trovare il buco nella rete, ma è meglio non dirlo coram populo, ma nelle segrete stanze,altrimenti hai sempre il folle contro il divorzio che dice fesserie.
Divorzio, aborto, disordine sociale, incontro e mescolanza con neri, gialli, sinti e rom? Ma è il paese della cuccagna!!!
Menefreghismo,degradazione sociale e culturale,ignoranza e mediocrità ostentate come fossero una virtù sia da parte di gran parte della classe politica e da buona parte della popolazione.Il malessere di Gorizia rispecchia,anche se in tono leggermente minore,quello di tutta la società italiana e forse anche di quella europea.
Io realmente non capisco,passeggio per Gorizia è vedo una città triste,le poche persone che rimpono i bar con lo spriz o il bicier de bianco,vado a Nova Gorica e trovo pien de Goriziani al Bar della Transalpina,al Qulandia,al Supernova,da Obi al Merkator per il centro … mi domando ma perchè "di là" se movimento e de noi se na TRISTEZZA?Questa amministrazione è realmente capace di fare qualcosa per questa città?Perchè i nostri Goriziani non vivono la nostra città?Perchè non spendono i soldi nei nostri negozi?Un motivo ci deve ESSERE!
Se mi voglio bere una birra in Slovenia pago la metà,i carburanti costano circa 30 centesimi in meno che in italia,pane,latte miele marmellate specialità slovene tedesche e austriache si trovano in tutti i supermercati,fanno le pizze molto bene,una cena di pesce costa la metà,Nova Gorica è una città pulita e piena di piste ciclabili,tre o quattro casinò,night club e vari divertimenti.Se compri un'auto in Slovenia te la immatricolano quelli della concessionaria oltre a risparmiare sull'acquisto in media de 15-20% e infine se resto senza pane in casa alle 2 di notte c'è una panetteria aperta subito oltre confine 24 ore su 24.Ti bastano come motivi?
boh, al di la dell offerta commerciale, Nova Gorica è un paesotto, praticamente una città dormitorio nata ieri. lunghi viali alberati (indubbiamente spettacolari) ma casermoni popolari da Jugonostalgia.
La gente però ha la fortuna di vivere in un paese facile da governare dato che conta appena due milioni di abitanti, dal peso specifico europeo pari a zero.
Che conserva però un approccio culturale di stile calvinista, come la Svizzera e certi paesi del Nord Europa, dato il lungo periodo di preziosa influenza culturale di Trubar.
Gente semplice, umile e laboriosa.
I casermoni popolari di Gorizia o di Udine od della zona est di Trieste (Rozzol,Altura Valmaura) non sono certamente da jugonostalgia,ma mettonono anche questi una certa tristezza.Nova Gorica sarà anche un paesotto ma Gorizia non è una metropoli (esagerato considerarla anche una cittadina di provincia).Sull'approccio culturale stile calvinista sono perfettamente d'accordo,probabilmente ci sarebbe stato anche a Gorizia e nel resto del FVG se non ci fosse stata un'intensa immigrazione da altre zone d'Italia che ha praticamente distrutto la nostra cultura di stampo mitteleuropeo.
Anche l area slovena ha subito lo stesso fenomeno di immigrazione, con Tito si mescola vano le etnie esattamente come nella USSR, ma è una questione di numeri.
All epoca dei non allineati non si poteva uscire dal paese. Quasi nessuno emigrava. Ma se vi ricordate, non c era assolutamente nulla, quasi nemmeno da mangiare. Il tempo si era fermato, facendo la fortuna di Gorizia.
Ora però si è esaurita anche quello onda lunga.
Ma mentre loro nel 1992 si sono liberati proclamando l'indipendenza noi ci siamo fatti colonizzare.La forte presenza della criminalità organizzata nella nostra regione ne è una prova.
All'epoca di Tito stavano peggio di noi,ma dire che non c'era nemmeno da mangiare è una balla.I negozi in via Rastello e non solo facevano affari quasi solo con la clientela di oltreconfine,e credo che non vendessero a credito.Se c'è la fame si pensa prima al cibo e dopo ai jeans.
Vediamo l'oggi: molti a Gorizia sono in difficoltà e le prospettive future non sono per nulla buone.
La cosa più preoccupante è la riproposizione costante delle analoghe modalità e logiche che ci hanno portato a questa situazione. Potenza del mercato e della finanza …
A dire il vero, non è stato detto che la gente non aveva i soldi per mangiare, bensì che l offerta di derrate alimentari era limitata rispetto a quella italiana.
Facendo quindi la fortuna dei nostri negozi.
Ripeto. Erano i prodotti di consumo che mancavano, non i soldi, né il lavoro.
La Jugoslavia di Tito era fortemente industrializzata e intrecciata politicamente con Egitto e India. Grandissima industria tessile e in particolare la produzione della fibra per banconote.
Al Casteldobra un busto in bronzo all interno del cortile del castello ricorda il primo ministro indiano Nehru.
Poi tutto si è dissolto. La Slovenia indipendente è diventata satellite tedesco e Gorizia ha perso il suo mercato.
…anche perchè siamo noi che andiamo a far spesa "di là", e non solo la benza a 10 centesimi in meno ormai, neanche tanto, anzi, con la tesserina costa uguale): a pranzo nelle gostilne, al brico, al mercator, al qlandia, diconon che è pieno di pensionati goriziani che tutte le settimane se ne vanno là a mangiare con 5 euro a pasto.
Per quanto riguarda la grande industria tessile, fino a fine anni 80 gli sloveni venivano in via Rastello e a Trieste (Di Piazza dice che vendeva 2 (due tir solo di jeans a fine settimana) a comprare ciò che non trovavano a casa loro.
Poi si sono crollati i meri e la cortina di ferro (sarebbe giusto dire la pre-cortina, dal momento che Tito ha sempre sbarrato in faccia la porta ai sovietici), la Jugoslavia mi sembra si sia sempre dichiarato un Paese NON Allineato!
mauro
In questo momento di difficoltà faccio la spesa solo a Gorizia,per aiutare i nostri commercianti, tutti i Goriziani devono dare una mano per la nostra amata città.
Ho letto su una risposta al post che la Slovenia è diventata un satellite tedesco.Pongo alcune domande.L'Italia di chi è satellite?La Germania di chi è satellite.L'intera EU di chi è satellite?Per ultimo:dire satellite è un 'espressione esatta o sarebbe meglio dire colonia d'oltre mare,depandance o servitù?
Tutti i goriziani???? Molti goriziani non hanno i soldi neanche per pagare bollette ,affitto,molte famiglie perdono la casa perché non riescono a pagare il mutuo,molti pensionati sono quasi alla fame e tu te ne esci con queste banalità trite e ritrite?Se ti avanzano soldi aiuta tu i "tuoi commercianti" e poi ritorna al paese del mulino bianco.
no guardi, non c è motivo di fare dietrologia.
Semplicemente, tanto per fare un esempio visibile, se lei va al Qlandia quante catene trova di origine tedesca? Un supermercato, due grandi drogherie, due negozi di scarpe…
Le etichette dei prodotti sono in tedesco, e poi in sloveno.
Nno c'e' niente di male sa, l' europa eè un libero mercato e i prodotti tedeschi si sono affermati li' perchè gli investitori li hanno portati. Punto.
Probabilmente si trovano anche in Croazia e poi fuori dall UE nel ex YU.
Era solo una questione di mercati.
no guardi non stavo facendo un discorso prettamente commerciale ma parlavo forse in maniera troppo intrinseca sulla reale sovranità degli stati europei sia in senso politico che in quello economico e finanziario.Mi spiace per essermi spiegato male.Inoltre non penso di fare dietrologia,cerco nei miei limiti di guardare oltre la punta del proprio naso.Distintissimi sluti.
Sì vabbe non è necessario aggredire verbalmente in quel modo.
Oggi i, Piccolo online annuncia ulteriori perdite di lavoro presso l azienda Tex Giulia. Altre persone senza più lavoro e famiglie in grave difficoltà.