Molto drammatica ed efficace la prima pagina de “Il Piccolo” di ieri, così come è impossibile non condividere la contestuale riflessione di Roberto Covaz. Sono state pubblicate le fotografie di tante persone morte a causa dell’amianto, i loro volti e i loro nomi sono la più forte denuncia ai ritardi di una “giustizia” che ha impiegato decenni per giungere a una prima sentenza, le cui motivazioni – 16 (sedici) mesi dopo! – non sono ancora state rese pubbliche. Con tutte le conseguenze che ciò può comportare in sede di revisione dei procedimenti.
E’ una brutta storia che si aggiunge a quella tremendamente triste delle vittime dell’asbestosi a Monfalcone. Recentemente si è svolta nel castello di Dobrovo un’interessante assemblea promossa dalla locale associazione dei colpiti a causa dell’amianto: i lavoratori del cementificio di Anhovo si sono pienamente riconosciuti nelle parole del giornalista del Piccolo chiamato a presentare il libro dedicato ai “polmoni dei cantierini” e delle persone che lo hanno accompagnato. Come non condividere l’appello di questi giorni?
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