A grande richiesta, ecco un nuovo racconto di Vito Dalò. Propone un’assai interessante ipotesi relativa all’origine del “cacao”.
Una sera ero a cena con amici in una gostilna presso il castello di Dobrovo. Nel raccontarci mi capitò di narrare una mia esperienza di viaggio. Su richiesta di Andrea che spesso mi spinge a scrivere i miei ricordi di gioventù, ecco la mia conoscenza di un personaggio vissuto all’incirca 4000 anni fa. Si chiamava Ah-Cacau. Era agosto del 1983 quando un piccolo aereo da 20 posti mi condusse da Città del Guatemala a Ciudad Flores, poco più di un villaggio sul lago Flores sempre in Guatemala. La mia meta era EL MUNDO PERDIDO e l’antica città di Tikal uno dei siti storici dei Maya che la giungla del Petèn, impossessandosene ha tutelato per secoli. All’uscita del piccolo aeroporto mi si avvicinò un giovane chiamato Salvador (che poi rincontrerò anche nei viaggi di alcuni anni dopo) che mi si propose come guida turistica, tassista e tuttofare. Salvador ha un sorriso accattivante e una simpatia innata. La nostra trattativa fu breve e chiudemmo il contratto con una stretta di mano; 20 dollari al giorno escluso la gasolina(benzina), l’ingresso nel sito, i pasti e le spese extra. Flores si chiama così per i fiori? Chiesi alla mia guida. No! Rispose Salvador. Flores era il nome del vice presidente delle Repubblica che venne crocifisso nel 1826 nella cattedrale di Quetzaltenango. Si! Lo crocifisse la Revolution, aggiunse. Gli indios sono capaci di questo ed altro quando sono arrabbiati. Forse è stato un errore, adesso è in paradiso. Flores prima di quella data si chiamava Virgen de los Remedios y San Pablo poi lo stesso anno della morte del vicegovernatore cambiò nome, concluse. Lungo il tragitto, Salvador iniziò a narrarmi l’interessante storia dei Maya e della zona archeologica che avremmo visitato. Tikal, antica capitale dell’Impero teocratico è un luogo sacro e fu scoperta nel 1960. Ci sono centinai di collinette coperte di vegetazione e ognuna potrebbe essere un tempio o una tomba, continuò la mia guida. A Tikal ci sono stati molti sacrifici umani in onore degli dei, disse Salvador. Visiteremo la piazza centrale con i templi(piramidi) più importanti già liberati dalla vegetazione. Tra questi anche la tomba di AH-CACAU. Ah- Cacau? E chi era, domandai? L’inventore della cioccolata liquida, rispose Salvador. Vissuto circa quattromila anni fa, era un re Maya, sacerdote e guerriero. Aveva il compito di guidare i Maya di Tikal e di tutelarli dalle furie degli dei, per questo si sacrificavano i prigionieri che catturavano nei villaggi vicino. Gli dei si placavano e il popolo viveva sereno. Ah- Cacau era anche un Brujos (inteso non solo come persona con poteri maligni ma anche come curandero) che conosceva le proprietà delle erbe, dei tuberi e delle radici che raccoglieva di notte quanto tutti avevano paura di entrare nella foresta(jungla). A Lui si deve anche la conoscenza dell’erba della follia (che pare fece impazzire l’imperatrice Carlotta, moglie di Massimiliano d’Austria imperatore del Messico e costruttore del castello di Miramare a Trieste). Secondo la mia guida Ah-Cacau tostava i semi del cioccolato, poi li frantumava pestandoli con il peperoncino. Successivamente immergeva il composto in acqua e lasciava fermentare per qualche giorno. Poi lo beveva e pare che questo liquido piccante donasse forza ed energia in quanto essendo Ah-Cacau anche un capo guerriero doveva essere il più forzuto e coraggioso di tutti per essere rispettato. Secondo Salvador il nome cacao deriva proprio dall’inventore della cioccolata liquida, anche se, aggiunse, in Europa si dice che ad inventare la cioccolata sia stata una duchessa francese. Secondo la mia guida, la duchessa deve essere venuta a conoscenza della storia del capo guerriero e sacerdote Ah-Cacau.
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