Si parla molto di guerra, purtroppo, in questo periodo. Si vanno definendo i contorni delle parti, enfatizzando le proprie ragioni e gli altrui torti, costruendo gli immaginari collettivi che invitano i membri di ogni comunità a pensare che l’unica soluzione possibile sia l’annientamento dell’altra. La novità consiste nella trasversalità: il” “nemico” non ha un volto preciso e non vive in un determinato spazio, ma è mescolato con l’amico e per questo la sua minaccia è ancora più inquietante e difficile da inquadrare.
Ma le cose stanno proprio così? In assenza di ogni possibile controllo diretto della situazione, come è possibile conoscere la plausibilità degli eventi? Nell’epoca dell’infinita potenzialità dell’informazione mediatica, quali strumenti ci sono per discernere i veri obiettivi e le autentiche ragioni che sottostanno a una comunicazione inevitabilmente pilotata?
A queste e a molte altre domande avvia un’introduttiva risposta il libro curato da Gregorio Piccin, Se dici guerra…, edizioni kappavu 2014. Il testo svela scena e retroscena di fenomeni quali il proliferare delle basi militari, lo sviluppo tecnologico bellico e la realizzazione di giganteschi profitti. Sette esperti si confrontano con la quotidianità, offrendo una lettura della storia contemporanea incisiva, originale e soprattutto convincente.
Se ne parlerà al Forum per Gorizia, martedì 3 marzo, con inizio alle ore 18, insieme allo stesso Gregorio Piccin e a tutti coloro che vorranno partecipare.
Il tentativo di un mondo completamente unilaterale e asservito ad un unica nazione sta miseramente fallendo.Lo zio Sam se ne faccia una ragione e si dia una calmata,che dall'altra parte non hanno le fionde.